Si fatica a vedere anche un solo segnale di equità nella manovra del governo Monti,tutto grava e graverà sui soliti noti e sul ceto medio - basso. Aumentano tutte le aliquote fiscali che rischiano di accompagnare una parte del Paese verso ulteriore povertà. Come emerge da uno studio Ocse, l'Italia è uno dei paesi industrializzati con maggiore diseguaglianza dei redditi,anche perché il divario tra ricchi e poveri è andato ampliandosi negli ultimi decenni. Nel 2008,il reddito medio del 10 più ricco degli italiani era di 49.300 euro,dieci volte superiore al reddito medio del 10% più povero(4.877 Euro).il più ricco degli italiani,che nel 1980 rappresentava il 7% del reddito nazionale totale,nel 2008 era pari al 10% del totale. La proporzione del reddito detenuta dallo 0,1% della popolazione è aumentata dall'1,8% al 2,6% nel 2004.allo stesso tempo,le aliquote marginali d'imposta sui redditi più alti si sono dimezzate passando dal 72% nel 1981 al 43% nel 2010 !!!! Siamo al collasso per i cittadini così come per gli enti locali. Viene sottratto un altro miliardo al comparto dei Comuni costringendo Comuni e Regioni ad imporre nuove tasse ma non si vedono tagli ai ministeri e alle spese della casta. Cominciamo per esempio a mettere in discussione le spese deliberate dal precedente Governo per l'acquisto degli aerei militari "F35".L'acquisto di questo aereo vale di più della salute di un malto di SLA e di un malato di Alzheimer,della possibilità di cura e assistenza? Nella manovra messa a punto dal governo sono impercettibili le misure sulla lotta alla evasione fiscale e il concorso dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari che,se affrontate seriamente,avrebbero permesso una riduzione dei tagli e l'equità sociale che tutti i cittadini italiano,anche i più ricchi,auspicavano. Quello che più preoccupa,è che,tra tutti i provvedimenti,non si intravede una scelta convinta sul rilancio degli investimenti per lo sviluppo nei settori innovativi e nella ricerca,necessari per la ripresa economica.