Ferma restando la piena e totale solidarieta' nei confronti delle aree terremotate e la condivisione della necessita' di uno sforzo eccezionale per far fronte alla ricostruzione, non si capisce perche' la soluzione preferita, quando si tratta di reperire risorse 'facili', sia sempre e soltanto a danno dei consumatori e della categoria dei benzinai, che lavorano meta' del loro tempo per fare gli esattori di Stato e Regione. Si consideri che gia' oggi l'accisa incide sulla benzina per oltre 70 centesimi al litro, sul gasolio per quasi 60, a cui va aggiunta l'Iva al 21%. Dal 1* gennaio avremo un ulteriore, consistente aggravio, che cade in un momento difficilissimo per le famiglie e le imprese, con consumi in piena recessione e le aziende che non riescono piu' a far fronte alle scadenze di pagamento. I carburanti - ha concluso - costituiscono un costo incomprimibile, perche' ci si sposta per lavoro e per necessita'. Colpire per l'ennesima volta su questo fronte e' una soluzione inaccettabile: la nostra categoria e' stanca di fare la parte del ''cattivo'' per responsabilita' che sono di altri''. Le varie associazioni dei trasportatori sono in allarme, cosi' le imprese che vedono aumentare le difficolta', dovute all'aumento del costo del carburante ma anche ad un irrigidimento delle banche per l'accesso al credito.