«Non possiamo paralizzare i lavori della commissione e così non si può più andare avanti - dice Berselli - per questo ho deciso di interrompere l'esame del ddl sulla prescrizione breve in di metterlo in fondo a un cassetto. Non intendo più affrontarlo, l'ho accantonato». In commissione Giustizia, infatti, l'opposizione ha scelto l'arma dell'ostruzionismo contro un provvedimento che, a gran voce giudica sbagliato. Ma proprio per questo Berselli, ha ribadito che «ci sono altri provvedimenti urgenti» e di conseguenza «non posso tenere la commissione bloccata». «Non si tratta di una decisione improvvisa - ha aggiunto parlando della strategia delle opposizioni - . L'ho detto e l'ho ripetuto nella speranza che cambiassero atteggiamento». Se continuano così «non si devono meravigliare se la capigruppo», decidesse di calendarizzare il ddl sulla prescrizione breve. Berselli poi spiega che ora la parola passa ai capigruppo. «Se la conferenza dei capigruppo deciderà di calendarizzarlo per l'aula», allora «ritirerò fuori il ddl per proseguire l'esame» ed eventualmente andare in aula con il relatore. Anche se il senatore del Pd Felice Casson chiarisce subito: «Se riprende l'esame in commissione, noi riprendiamo l'ostruzionismo». Secondo l'opposizione, però, il ddl non può essere esaminato mentre è in corso la sessione di bilancio che si aprirà domani. Si tratta di un provvedimento di legge «che comporta oneri» spiega Luigi Li Gotti (Idv) e quindi non si può esaminare in questo periodo. Sarà dunque la conferenza dei capigruppo, su eventuale richiesta della maggioranza, a decidere se calendarizzare o meno il disegno di legge.