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Sabato 11 Febbraio 2012 17:26

Usa, perugino scopre le staminali anti-infarto

(Umbria24.it) - Cellule staminali in grado di riparare i cuori danneggiati. Una scoperta talmente rivoluzionaria quella di Roberto Bolli, da proiettare il medico e ricercatore perugino, che dal 1978 vive negli Stati Uniti, alla ribalta mondiale. Ma Bolli è un umbro con i piedi per terra e non dimentica le sue origini: «Mio padre era il miglior medico condotto mai esistito in Umbria, gli devo tutto».

Roberto Bolli, 59 anni, è nato a Torgiano e si è laureato all'Università di Perugia. Si è trasferito in Usa quando aveva 26 anni per seguire un corso per ricercatori stranieri al National Institutes of Health. Si è subito distinto, spostandosi a Houston, dove ha iniziato le sue ricerche sui pazienti affetti da attacchi cardiaci. Oggi ha due figli (12 e 7 anni) ed è direttore della divisione di Cardiologia e dell'Istituto di cardiologia molecolare dell'Università di Louisville. Nella sua carriera di ricercatore vanta 337 pubblicazioni, 36 delle quali citate oltre cento volte in altri studi. Ha ricevuto il premio di ricerca «Louis and Artur Lucian» dalla McGill University e il Basic Research Prize dell'American Hearth Association. Nel 2011 il suo istituto ha ricevuto donazioni per 13 milioni di dollari, nell'estate poi è arrivato il prestigioso Program Project Grant da 12,8 milioni. In totale la ricerca di Bolli è stata finanziata con 120 milioni di dollari. Bolli ha iniziato con 23 pazienti con il cuore seriamente danneggiato, capace di pompare sangue al 30% della capacità, e che avevano impiantato un bypass coronarico. Il medico ha prelevato tessuto cardiaco dai pazienti, portandolo a Boston al laboratorio di un altro ricercatore italiano, Piero Anversa. Qui Anversa ha isolato le cellule staminali cardiache, poi iniettate nei cuori danneggiati. Il risultato è stato strabiliante: dopo 8 mesi è stato riscontrato un miglioramento del'8% nel pompaggio del sangue, dopo un anno del 12%. Altri studi avevano impiantato cellule staminali cardiache ma Bolli è stato il primo a prelevarle dai pazienti stessi con risultati molto migliori. «Davvero penso che questa sarà una vera rivoluzione nella medicina cardiologica e anche in altri tipi di medicina», dice Bolli. Lo studio, dopo la pubblicazione sulla prestigiosissima rivista medica inglese «The Lancet» lo ha proiettato alla ribalta mondiale, con i media di tutto il pianeta che lo assediano e tantissime lettere di pazienti che vorrebbero sottoporsi alla sua «cura».


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