''Di fronte alla riduzione dei cinque sesti delle risorse trasferite sulle materie delegate, pari all'87% - ha aggiunto - alle quali vanno aggiunte le decurtazioni sulla sanita' per circa 200 mln annui, cosi' da prefigurare un taglio complessivo nel triennio di circa 1 mld di euro per la sola Regione Marche, al quale inoltre si sommano le riduzioni per Comuni e Province, la risposta che le istituzioni locali sono chiamate a dare costituisce un onere e un dovere per tutti, altrimenti ci si rende responsabili di una conflittualita' di corto respiro e nei fatti di una deriva che non e' pensabile possa essere affrontata soltanto da qualcuno piu' responsabile di altri''. Per Marcolini ''in gioco non ci sono soltanto i bilanci degli Enti locali, ma l'erogazione di servizi essenziali ai cittadini, specie per alle fasce sociali medio-basse, e la tenuta del tessuto di coesione e di sviluppo economico che ha fatto il benessere della comunita' marchigiana. A riprova di cio' la Regione Marche si sta facendo carico responsabilmente della situazione. L'ipotizzato aumento delle accise, richiesto da ultimo dai Comuni e dalla Provincia di Fermo, come la regionalizzazione del Patto di Stabilita', costituiscono due misure fondamentali che la Regione ha proposto. Siamo consapevoli che non sono indolori per i cittadini e neppure per la Regione, che ad esempio con la regionalizzazione del Patto di Stabilita' cede propria capacita' di spesa a favore di Comuni e Province. Entrambe le misure - ha sottolineato l'assessore - appaiono a nostro giudizio necessarie e ad esse si e' giunti dopo averle lungamente ponderate ed istruite, considerati gli incontri di concertazione che si sono susseguiti e le richieste che si sono levate da vari soggetti sociali ed istituzionali, ma e' del tutto evidente che la Regione intende attuarle solo nella misura in cui si giunga a formalizzare un patto di solidarieta' tra istituzioni e categorie sociali ed economiche, nel quale ciascuno s'impegni in prima persona a fare la sua parte. Senza uno sforzo corale non si esce dalla situazione attuale e non si ridisegna una prospettiva fatta di priorita', possibilita' ed opportunita', che e' necessaria e che sta alla politica e alla buon amministrazione saper cogliere ed offrire alle Marche tutte''.