City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Venerdì 18 Maggio 2012 18:30

Umbria: GdF Perugia e Le Iene contro le truffe. Smantellata associazione, 11 arresti

(CIS/ASCA) – Perugia – La parola d'ordine era operare "senza scrupoli", cosi' da approfittare della buona fede altrui e, facendo leva sul sentimento di pieta', ottenere denaro per finalita' benefiche. Ovviamente false. Dalla segnalazione al 117 del giornalista umbro de "Le Iene" Marco Casciari e la conclusione dell'indagine della Guardia di Finanza di Perugia e' trascorso circa un anno (luglio 2011 - maggio 2012) ma da martedi' scorso sono finite in manette 11 persone (5 in carcere e 6 ai domiciliari), dei quali 9 uomini e 2 donne (una delle quali con un bimbo piccolo), tra i 25 ed i 41 anni, individuati tra Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia e Puglia. Il gruppo costituiva un'associazione organizzata ed ormai rodata, si ritiene operasse fin dal 2008, finalizzata alla truffa ed operante su tutto il territorio nazionale.

"Riteniamo si tratti di un'attivita' importante – ha evidenziato in conferenza stampa il comandante provinciale colonnello Vincenzo Tuzi – perche', soprattutto in un periodo di crisi, ha 'tolto dalla strada' chi approfittando degli altri ostacola di fatto il reale aiuto a chi ne ha bisogno. E' da riaffermare si' alla beneficenza, ma attenti a chi la si fa". In pratica, la segnalazione de "Le Iene" riguardava la presenza a Perugia, nei pressi dell'ospedale 'Santa Maria della Misericordia', nonche' di un centro commerciale cittadino, di persone che si definivano, con il supporto di materiale di propaganda e segni di riconoscimento, collaboratori di una Onlus denominata Smael che vantava collaborazioni con enti benefici, ospedali e centri di assistenza per malati di sclerosi multipla e persone bisognose. Alcuni di questi addetti alla raccolta venivano pertanto fermati in un ufficio postale cittadino dove si erano recati per versare il denaro raccolto e da li' partivano le indagini. la modialita' di versamento era tipica dell'associazione, che appoggiava i guadagni su conti postali svuotati nel giro di poco. Per fare breccia ed ottenere di piu' da chi veniva avvicinato (addirittura venivano anche rilasciate ricevute attestanti la donazione) gli addetti alla raccolta davano indicazioni false, quali ad esempio che la Onlus gestiva 32 case famiglia con ospiti bisognosi di supporto. Le indagini hanno chiarito che questi "volontari dell'associazione", un centinaio circa, la cui posizione ad oggi è al vaglio, ricevevano esigui rimborsi spese per la prestazione ed indicazioni comportamentali dai responsabili di territorio, incardinati tra i promotori dell'attivita' e della societa' con sede a Roma, poi trasferita a Torino e finalizzata all'indebito arricchimento dei suoi membri. Tra le aziende ospedaliere 'prese di mira', oltre a Perugia, anche Cesena La consapevolezza di operare una truffa, e' stato evidenziato in conferenza stampa, e' emersa da intercettazioni telefoniche, nelle quali alcuni degli addetti alla raccolta sul territorio esprimono timore per l'eventuale intervento delle forze dell'ordine. Tra la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni, blocchetti di ricevute che hanno consentito di ricostruire l'ammontare delle somme raccolte, in 3 mesi circa 60.000 euro distribuiti in 5 regioni. pg


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