(ASCA) - Roma, 25 giu - ''E' impressionante come tanta nostra gente sia parte integrante di quella folla che va a comporre l'immagine sconfortante di un Paese condizionato dalla presenza di corrotti e corruttori, di evasori e parassiti, di profittatori e fautori d'illegalita' diffusa, difensori sistematici della rivendicazione dei diritti nell'ignoranza, se non nella denigrazione, dei doveri''. E' la denuncia lanciata oggi da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei. segue
L'ha lanciata, durante l'incontro avuto a Roma con gli assistenti e i consulenti delle aggregazioni ecclesiali impegnate nella formazione alla responsabilita' sociale. Per il segretario dei vescovi, anche tra i cattolici si e' ''insinuata'' una mentalita' che ''rimanda a quella tanto deprecata separazione tra fede e vita, che oggi assume forme cangianti e insidiose''. ''Mentre sembra recuperare terreno la richiesta di presenza pubblica della fede e delle sue istanze attraverso la Chiesa - ha proseguito mons. Crociata - la dissociazione della fede tra privato e pubblico si ripropone nella vita dei singoli, che ormai tendono a pensare, e a vivere, come se la fede fosse affare privato, e tutto cio' che riguarda la vita sociale e civile fosse da trattare secondo una logica tutta mondana''.