Dagli ultimi incontri fra le organizzazioni sindacali e la direzione di Poste Italiane, sembra essere emersa la volonta' di mantenere operativi tutti gli sportelli periferici che operano full time, mentre per quanti hanno aperture cadenzate settimanalmente sembra imminente la chiusura. In pratica - spiegano - su 50 uffici ne verrebbero salvati 23 (17 nella provincia di Perugia e 6 in quella di Terni), mentre ne scomparirebbero 27, di cui 20 nel perugino e 7 nel ternano. Comprendiamo la necessita' di Poste italiane di razionalizzare i costi, ma la gestione del processo di liberalizzazione non puo' prescindere dal ruolo sociale di questa azienda che beneficia di corrispettivi statali per erogare e garantire un cosiddetto 'servizio universale'''. Per Smacchi e Barberini, ''Poste italiane dovrebbe pertanto valutare con le Istituzioni locali la possibilita' di trasformare i presidi a rischio chiusura in sportelli polifunzionali, dove far confluire servizi di pubblica utilita' per i cittadini