E sono 800 mila i posti di lavoro bruciati dalla crisi. Il tema della produttivita' e' importante - ha ribadito - ma Confesercenti ritiene che ancora piu' rilevante sia il fatto di garantire alle imprese gia' esistenti stabilita' e futuro, di ridurre l'insostenibile pressione fiscale, di agire con piu' coraggio sulla via dei tagli della spesa pubblica, di valorizzare opzioni fin troppo trascurate come il turismo, il commercio, l'innovazione. La proposta del patto sulla produttivita' da raggiungere con un'intesa fra imprese e sindacati non puo' prescindere da un esame delle cause che hanno provocato ritardi di competitivita', ostacoli burocratici all'attivita' delle imprese, le difficolta' di accesso al credito, i condizionamenti della criminalita' organizzata, le arretratezze infrastrutturali che pesano in particolare sullo sviluppo del sud e del turismo. Vorremmo capire se questi nodi sono affrontabili in poco tempo o se divengono la base per un progetto di crescita futura con impegni certi anche da parte delle forze politiche''. ''Per il 'vizio di costruzione' della zona euro siamo in un sistema dove il debito e' sovrano ma la moneta no; significa che i Paesi emettono titoli in una moneta su cui non hanno nessun controllo''. Lo ha detto l'economista Jean Paul Fotoussi dal palco dell'11esimo Meeting Annuale di Confesercenti. ''Cio' - ha aggiunto - ricorda la situazione dei Paesi emergenti che si indebitano in moneta estera, in Europa e' quasi cosi', ed i mercati acquistano un potere enorme con le loro profezie 'autorealizzatrici'. Se non ci si fida della Spagna - ha esemplificato - la prima cosa che arriva e' che i capitali fuggono dalla Spagna e la massa monetaria del Paese diminuisce, generando una crisi di liquidita' che diventa crisi di solvibilita' e che fa aumentare lo spread. Se le profezie sono 'autorealizzatrici' - ha concluso - siamo nei guai''.