''In particolare - si legge in una nota - chiediamo che all'art. 1, sul riordino dell'assistenza territoriale, vengano affrontate anche le questioni del potenziamento dell'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), dell'assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale, nonche' della riabilitazione''. Il Decreto infatti, precisa l'associazione, ''si concentra solo sull'assistenza sanitaria di base, che di certo non esaurisce il bisogno di anziani, malati cronici e rari, e persone con disabilita', e elimina le disposizioni sul Piano nazionale per la non autosufficienza''. ''Nel quadro della crescente crisi e della diminuzione delle risorse a disposizione del welfare - conclude - la famiglia e' il soggetto che si fa concretamente carico dell'assistenza ed e' sempre piu' in affanno: subisce sulla propria pelle gli effetti del mancato rifinanziamento dei fondi statali a carattere sociale, fondamentali ad esempio per gli interventi di carattere sociale a domicilio, nonche' delle drastiche riduzioni di risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale, che solo nel periodo 2012-2015 ammontano a 6,8 miliardi di euro''.