City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Martedì 29 Gennaio 2013 08:58

Crisi: mobilitazione nazionale Imprese, Mencaroni chiede aiuto

(CIS) - Perugia,  gen - ''Ogni minuto muore un'impresa. Se e' una piccola impresa questo dramma avviene nel piu' assoluto silenzio. Una classe politica che ignora questo fatto non merita di governarci. Un paese che ignora questo fatto va verso il suicidio economico e sociale. Noi non ci stiamo!''. Ha usato toni duri il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia, Giorgio Mencaroni nell'aprire l'Assemblea pubblica - organizzata alla CCIAA di Perugia, in occasione della Giornata di Mobilitazione nazionale indetta da Confcommercio e Rete Imprese Italia - alla quale hanno preso parte centinaia di imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi provenienti da tutto il territorio umbro. segue

 

Nonostante la pioggia, al termine dell'Assemblea gli imprenditori, con bandiere e cartelli di protesta, hanno accompagnato in corteo il presidente Mencaroni dal Prefetto di Perugia Vincenzo Cardellicchio, al quale, come rappresentante del governo, e' stato consegnato un documento con le ragioni delle imprese. Una delegazione, ricevuta dalla presidente della Giunta regionale dell'Umbria Catiuscia Marini e dall'assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, ha consegnato loro le osservazioni di Confcommercio sul Documento Annuale di Programmazione, sulla riforma di Sviluppumbria e le proposte di modifica alla Legge regionale del commercio. ''Siamo qui per una iniziativa storica - ha detto il presidente Mencaroni, alla presenza anche dei candidati alle prossime elezioni politiche - in questo momento, in tutte le maggiori citta' d'Italia, migliaia di imprenditori come noi, danno vita ad iniziative di protesta. Come siamo arrivati a questo punto? Non siamo abituati a scendere in piazza e portare bandiere. Se oggi lo facciamo e' perche' non possiamo piu' aspettare. Siamo stanchi, esasperati. Tutti i settori sono in crisi, cosi' anche quello delle consegne merci, per riduzione dei consumi. Non parliamo poi delle consegne di beverage, acqua, birra, bibite, succhi che vedono padronincini (i consegnatari) e le imprese strutturate ai minimi di fatturato, tanto da dover pensare alla chiusura, con stop del servizio.


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