La Conferenza delle Regioni, spiega, in considerazione delle posizioni contrarie espresse da diverse Regioni, tra cui l'Umbria, ha infatti stabilito che non sussistono le condizioni tecniche e i tempi necessari per un parere sull'atto ministeriale che contiene la proposta di individuazione di 31 aeroporti di interesse nazionale, presentata dal Governo al termine della legislatura. Un atto, ribadisce, che non e' accettabile e che non tiene conto dei requisiti, della capacita', dello sviluppo del traffico e della funzionalita' dell'Aeroporto ''San Francesco d'Assisi'', al servizio non solo di un territorio ancora in condizioni di scarsa accessibilita' ma anche di un vasto bacino interregionale e che, con la previsione di non realizzare piu' un nuovo scalo a Viterbo, conferma la sua strategicita' e importanza anche ai fini del contributo che potrebbe dare per una delocalizzazione del traffico aereo dei grandi aeroporti di Roma. La Regione si battera' per l'inserimento dell'aeroporto tra gli scali che manterranno la concessione nazionale e che pertanto potranno essere interessati da un programma di infrastrutturazione a carico dello Stato, anche per difendere e non disperdere gli investimenti finora effettuati. Il completamento dell'aeroporto dell'Umbria, si ricorda, e' stato finanziato con ingenti risorse dalla Regione, che vi ha investito 12 mln e dallo Stato nell'ambito delle iniziative per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia, individuandolo tra le opere prioritarie a livello nazionale e destinandogli circa 30 mln. A queste vanno aggiunte le rilevanti risorse finanziarie con cui le istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione, hanno sostenuto in questi anni la gestione e il potenziamento dello scalo. L'Assessorato regionale ha gia' predisposto la controproposta all'atto di indirizzo del Piano nazionale ed e' pronta a ribadire al futuro Governo il ruolo strategico dell'aeroporto ''San Francesco d'Assisi'', che lo pone a pieno titolo tra gli aeroporti di interesse nazionale.