Dai dati di Assoaeroporti, prosegue la Sase, si evince come nel complesso gli aeroporti italiani hanno registrato un regresso del 1,28% (poco meno di 147 mln di passeggeri trasportati), piu' precisamente, per gli aeroporti che movimentano un traffico inferiore ad 1 mln di passeggeri si e' registrata una diminuzione del traffico pari al 6,74%, mentre l'aeroporto internazionale dell'Umbria e' cresciuto del 14,97%, in piena controtendenza rispetto alle medie nazionali. Rassicuranti anche i dati relativi al primo mese del 2013, l'incremento, nonostante il periodo invernale sia caratterizzato da una diminuzione delle frequenze, e' del 20% sul 2012. Le Regioni, da quelle del Nord fino al Meridione, hanno rilevato nel Piano di riordino del Ministro una serie di criticita' che risultavano nella scarsa valorizzazione delle infrastrutture aeroportuali esistenti, relativamente alle esigenze locali, ai processi di crescita in atto e alle peculiarita' territoriali. Per quanto riguarda il ''San Francesco d'Assisi'', nel documento elaborato dai responsabili regionali umbri, di concerto con la Sase, e' stato sottolineato come gli investimenti fin qui realizzati e recentemente completati sono il risultato di accordi reiterati nel tempo tra Regione e Governo centrale. Tali investimenti consentiranno allo scalo di raggiungere nel breve periodo la soglia dei 500.000 passeggeri annui, indicata dallo stesso Piano Passera come una delle condizioni per l'inclusione nella lista degli aeroporti di ''interesse nazionale'', assieme alla caratteristica di unicita' nell'ambito regionale al servizio di territorio a ridotta accessibilita'.