Il divario tra le risposte negative e quello positive diventa ancora piu' marcato se il confronto viene effettuato con lo stesso trimestre del 2011, con l'eccezione del fatturato estero che evidenzia un maggior numero delle segnalazioni di aumento su quelle di diminuzione. A livello quantitativo, il settore manifatturiero ha accusato un arretramento della produzione del 6,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente che rappresenta lo scarto massimo registrato nel 2012 e superando per la prima volta l'analoga variazione riscontrata sia in campo nazionale (-6,1%) che nel centro Italia (-6,7%). Anche per il fatturato si rileva un andamento non dissimile da quello manifestato dalla produzione rispetto all'analogo periodo del 2011: il sistema produttivo umbro, dopo aver fatto registrare nel corso del primi tre trimestri del 2012 variazioni negative piu' contenute rispetto all'Italia e all'Italia centrale, ha accusato la contrazione piu' consistente negli ultimi tre mesi del 2012 con una variazione negativa dell'8,2% superiore anche a quella calcolato per l'Italia (-5,7%) e per le regioni del centro (-5-5%). Una situazione di maggiore stabilita' si registra per il fatturato estero che, dopo le oscillazioni fatte rilevare nei trimestri precedenti, ha chiuso l'anno con un lieve incremento percentuale (+0,2%) rispetto al 4* trimestre del 2011, di poco inferiore a quello calcolato per il centro Italia ( +0,3%) e per l'Italia (+1,4%). Anche le indicazioni relative agli ordinativi provenienti dal mercato nazionale e da quello estero segnalano per il sistema produttivo un peggioramento nell'ultimo trimestre del 2012. La contrazione degli ordinativi complessivi registrata nei confronti dell'analogo periodo dell'anno precedente risulta piu' consistente (-7,6%) di quelle calcolate per l'Italia (-6,0%) e per il centro Italia (-6,1%) invertendo una tendenza che vedeva l'Umbria reggere un po' meglio i colpi della recessione nei primi tre trimestri. Va in ogni caso sottolineato come ancora una volta l'Umbria faccia segnare un apprezzabile risultato sul fronte degli ordinativi del mercato estero con un incremento (1,3%) che, seppure inferiore a quelli registrati negli ultimi tre trimestri, supera ancora una volta la media nazionale (0,9%) e quella del centro Italia (1,1%).