Questo dopo che ''mercoledi' scorso un uomo, un piccolo imprenditore con problemi psichici ed in difficolta' per la sua azienda, e' entrato nella sede della Regione ed ha ucciso Daniela Crispolti e Margherita Peccati, due impiegate, di cui una precaria, prima di suicidarsi. Alle vittime, ed in generale ai loro uffici, attribuiva le ragioni dei suoi problemi economici''. Il primo cittadino sottolinea come il fatto costituisca ''una ferita profonda per la nostra comunita'. Certamente il precario equilibrio dell'uomo ha avuto un ruolo nella genesi di questo dramma, ma e' anche evidente - insite Boccali - che un clima malato in cui si mescolano, con effetti devastanti, qualunquistici attacchi alle istituzioni e quotidiane denigrazione di chi vi lavora ha creato il terreno fertile per l'incubazione di quello che, a memoria dei perugini piu' anziani, e' un evento senza precedenti e che ha assunto, per i suoi significati simbolici, una rilevanza nazionale''. Nel ribadire che ''e' forte, e condivisibile, la reazione dei cittadini di fronte a esempi di malgoverno e di degenerazione dell'immagine delle istituzioni'', Boccali ammonisce ''questo non deve intaccare la rispettabilita' di amministratori onesti e di lavoratori che compiono quotidianamente il proprio dovere''. Il Sindaco, tuttavia, non nega che ''il clima di crescente lacerazione sociale generata da una crisi economica che strangola le nostre citta', mette a rischio i servizi, impedisce di investire in lavoro, costringe i Comuni ad una mera gestione delle emergenze senza poter dare le risposte alle domande di sostegno che le fasce piu' deboli rivolgono alle istituzioni locali. Ci sentiamo troppo spesso, noi Sindaci, in prima linea senza armi e senza difese. Siamo troppo spesso testimoni impotenti di un disagio che va oltre le nostre possibilita' di intervento''.