"Noi cardiologi la definiamo sindrome "tako-tsubo", perché la prima descrizione di questo fenomeno fu fatta in Giappone negli anni '90 – ha ricordato Adriano Murrone presidente di ANMCO Umbria in una nota dell'ufficio stampa dell'Azienda Ospedaliera di Perugia -. Nella riunione di sabato si parlerà anche di questa patologia, chiamata così perché "tako tsubo" è una sorta di anfora utilizzata dai pescatori giapponesi per pescare i polipi, con una forte somiglianza ad un cuore colpito da una sindrome di cui ancora non si conoscono compiutamente i meccanismi che la determinano. I sintomi nella fase iniziale sono quelli dell'infarto - dolore toracico e/o dispnea e alterazioni all'elettrocardiogramma - ma non riferibili a una patologia acuta delle coronarie". Trattandosi di una patologia relativamente studiata da poco tempo per ottenere dati scientifici attendibili è necessario mettere insieme i casi di più centri ." Ad oggi sono state esaminate alcune centinaia di casi di sindrome tako-tsubo ed è emerso che nell' 80 % dei casi la patologia è preceduta da un evento con grave stress psichico legato ad un dolore intenso come è ad esempio un lutto, o la perdita del lavoro, o una separazione nella coppia – aggiunge il Dr. Murrone-. Dai dati esaminati è emerso che colpisce prevalentemente le donne (90% dei casi), soprattutto in età post-menopausa. Più recentemente è stata scientificamente esaminata anche l'ipotesi che l'evento stressante possa essere non solo negativo ma anche positivo, come ad esempio una gioia intensa. La sindrome è più frequente in estate e durante il giorno (rispetto alla notte) e, pur essendo gravata da complicanze talora importanti nella fase acuta, nella maggior parte dei casi la prognosi, cioè l'andamento nel tempo della patologia, è benigno, con completa risoluzione delle anomalie cardiache". fonte com