"Grazie ad un forte processo di internazionalizzazione e innovazione – ha spiegato Gianmarco Urbani alla presidente Marini - basato sulla ricerca, e soprattutto in virtù di una ampia diversificazione delle produzione abbiamo potuto acquisire significative e nuove quote di mercato sia nel settore dei tartufi che in quello dei funghi. Ed è stato quest'ultimo settore che ci ha garantito in questi anni una notevole crescita, tanto da poter dire che forse questo è il periodo più florido della nostra azienda di famiglia e prevediamo per il futuro una ulteriore crescita di fatturato ed occupazionale". Certamente hanno contribuito alla positiva fase di sviluppo della Urbani Tartufi una grande professionalità, un management competente, un rigorosa politica di qualità del prodotto ed un processo di controllo e sicurezza dello stesso di altissimo livello, ma forse la vera ricetta del successo di questa azienda è – usando le parole di Bruno e Gianmario Urbani – "il grande amore e passione per il tartufo, per la nostra terra, e per la nostra azienda di famiglia all'interno della quale ciascuno di noi Urbani svolge un suo specifico ruolo". Al termine della visita agli stabilimenti di Sant'Anatolia di Narco la presidente Marini ha visitato prima l'Accademia del Tartufo e successivamente a Scheggino il Museo del Tartufo, le recenti realtà cui ha dato vita la famiglia Urbani, oltre ad aver voluto istituire la "Fondazione Paolo Urbani", in ricordo di "un imprenditore di successo ed un grande maestro di vita", che ha come obiettivo "la tenace difesa del tartufo, della sua storia, della sua conoscenza, ma soprattutto della sua sopravvivenza e tutela nel futuro". abstract fonte com