City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 08 Giugno 2016 22:32

Umbria Jazz in Cina: gioco di squadra; poste basi per rafforzare collaborazione e progetti

(CIS) - Perugia giu. - – Lavori in corso per definire nuove e durature collaborazioni, promuovendo insieme alla musica e alla cultura tutto il sistema Umbria e la sua offerta: l'edizione "zero" di Umbria Jazz in Cina, con 18 concerti in dieci giorni fra Pechino, Shangai, Qingdao e Guangzhou che hanno visto sulla scena Danilo Rea, i Funk Off e il quintetto di Fabrizio Bosso e ai quali hanno assistito oltre 18mila spettatori, ha già prodotto importanti risultati. A tracciare un bilancio dell'esperienza cinese e illustrare le prospettive che si sono aperte sono stati stamani, nel corso di una conferenza stampa, i rappresentanti di alcune delle istituzioni che hanno promosso e organizzato la "prima volta" del festival umbro in Cina, evento che si è svolto dal 27 aprile all'8 maggio scorso organizzato dalla Fondazione Umbria Jazz con il sostegno della Regione Umbria, dell'Ambasciata Italiana, dei Consolati Italiani di Shanghai e Guangzhou, degli Istituti Italiani di Cultura di Pechino e Shanghai, con il supporto del Ministero dei Beni Culturali, dell'ICE di Shanghai, della Fondazione Italia-Cina, del "main sponsor" Farchioni (terzo gruppo alimentare italiano), di Lifestyle Italia, dell'Università dei Sapori di Perugia.  segue

All'incontro con i giornalisti - e' detto in una nota - hanno preso parte l'assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini; Stefano Lazzari per la Fondazione Umbria Jazz; il direttore artistico di Umbria Jazz Carlo Pagnotta, il direttore dell'Ice di Shangai Claudio Pasqualucci, Andrea Canapa per la Fondazione Italia-Cina, Livio Rotini in rappresentanza del gruppo Farchioni. Da parte di tutti è stato sottolineato l'altissimo interesse e l'attenzione "sorprendente" riscontrati da parte del pubblico, fra cui anche famiglie e bambini, durante i concerti, alcuni dei quali sono stati inseriti nel programma del JZ Spring Festival di Shangai."È stato fatto un grande gioco di squadra – ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini, esprimendo la sua soddisfazione – ed è grazie a questo, alla formula vincente del festival 'esportata' in Cina e alla scelta degli artisti operata dal direttore artistico Carlo Pagnotta, all'impegno qualificato e generoso delle persone che hanno lavorato per la migliore riuscita dell'evento, che abbiamo vissuto un'esperienza importante che ora va coltivata e rafforzata per dargli continuità. La presenza di Umbria Jazz in Cina ci ha permesso di allacciare contatti anche con importanti realtà artistiche interessate a confrontarsi e collaborare con il Festival di Spoleto, il Festival delle Nazioni, l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci". "Con il jazz, in Cina, la Regione ha presentato le ricchezze culturali della regione – ha aggiunto l'assessore – insieme alla grande risorsa rappresentata dalle produzioni agroalimentari e alla forza dell'intero sistema produttivo, con risultati concreti per il comparto turistico e per l'internazionalizzazione e l'innovazione delle nostre imprese che potranno essere accresciuti dalla sinergia che si va realizzando fra l'Umbria e le Regioni del Centro Italia quali Toscana e Marche". abstract fonte com


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