Un appello che arriva mentre Avis Umbria con i suoi 33mila donatori registra, nel periodo tra gennaio e maggio 2016, una flessione negativa dell'1,97%, con 354 donazioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 802 in meno rispetto a quelle programmate. Anche i primi dati di giugno proseguono secondo questo trend - ha aggiunto Magara - e, se non si inverte la tendenza, potremmo registrare nel 2016 un calo delle donazioni di sangue del 3 per cento rispetto al 2015. Anche se a livello regionale non soffriamo una carenza di sangue questa diminuzione preoccupa. Vogliamo garantire al servizio sanitario regionale e nazionale un bacino di riferimento monitorato e volontario senza dover ricorrere a donatori occasionali. "Le necessità di sangue in Umbria al momento - ha dichiarato Marchesi - sono impellenti perché anche a livello ospedaliero abbiamo avuto un aumento degli interventi che hanno bisogno del supporto trasfusionale. Il contributo di Avis è notevole, senza questo non potremmo esplicare attività di supporto ai malati oncologici, ematologici e agli interventi chirurgici". " Voglio ringraziare i donatori, Avis e i suoi volontari per il lavoro prezioso che fanno - ha concluso la presidente Marini -; nel contribuire alla raccolta sangue Avis opera in stretta connessione con il Centro regionale sangue, l'assessorato alla sanità e le aziende sanitarie. Ricevere sangue che viene donato significa contribuire all'autosufficienza regionale e nazionale ma anche garantire qualità e sicurezza di sangue, emoderivati e plasma. Questa autosufficienza permette di non ricorrere a un mercato internazionale dei prodotti e di basarsi molto sulla filiera nazionale e locale. Per i cittadini tra i 18 ed i 65 anni che vogliono diventare donatori di sangue Avis invita a contattare una delle 66 sedi in Umbria o a consultare il sito www.avisumbria.it." fonte com abstract