Lunedì 20 Giugno 2016 16:31

Ronconi (Movimento per l'Umbria): dualismo tra Mariniani e Bocciani. Articolo su Corriere Umbria

(CIS) - Perugia giu. - "Ancora una volta in Umbria si stabiliscono nel Pd equilibri diversi rispetto a quelli nazionali. Se nei DS si vissero contrapposizioni forti tra D'Alemiani e Veltroniani, oggi in Umbria la dialettica non vive del dualismo tra renziani e anti renziani, pur forte e anche incisiva a livello nazionale, ma tra "mariniani" e "bocciani", tra post - post comunisti e post democristiani. Da noi non è avvenuto il miracolo della contaminazione reciproca tra le due opposte ideologie del novecento. Questo non è un bel segno ma semmai l'esaltazione di un provincialismo politico che non fa bene alla nostra regione". Lo scrive in una sua analisi politica Maurizio Ronconi leader del Movimento per l'Umbria-Udc, che ha affidato ad un suo articolo il pensiero politico pubblicato stamane sul Corriere dell'Umbria. "Eppure le questioni interne, gli equilibri del PD, interessano anche quelli che il PD non lo votano perché pur nel progressivo e forse inarrestabile declino elettorale, questo partito ancora è guida in Umbria con una Giunta praticamente monocolore, e probabilmente è questo il punto di debolezza di oggi, come non fu neppure quando la sinistra otteneva percentuali superiori di decine di punti. Se il confronto nel Pd dell'Umbria non è tra renziani e anti renziani, non è sulla posizione da assumere sul referendum e neppure se governare con i moderati o con i verdiniani, evidentemente si sposta solo sulla, pur legittima in politica, prevalenza personale - scrive Ronconi - ". segue

 

"Oggi viene detto che il motivo del contendere è sulle scelte amministrative, sulle privatizzazioni, sulla sanità, su un progetto di sviluppo della regione e tante simili amenità. Purtroppo però là dove vale, nel Consiglio Regionale e in quelli comunali, di queste diversità di visioni e progettualità non si ha traccia. Discussioni a non finire ma poi voti a ranghi serrati. Dunque la questione ha altre ragioni che non attengono di certo ai massimi sistemi della politica. Quello che invece è vero è che la gente o non capisce oppure, la maggior parte, è naturalmente disinteressata a disfide di questa natura. Non capisce perché il PD a Roma si confronta anche con veemenza dialettica a favore o contro le scelte di Renzi mentre in Umbria si tirano solo calci sotto il tavolo senza dibattere neppure un po' sui temi che davvero potrebbero cambiare i connotati della nostra regione. Ma i contendenti umbri - conclude nel suo articolo Ronconi - dovranno prima o poi convenire che se non troveranno un metodo condiviso per stare insieme, se non si impegneranno, almeno loro, ad alzare il livello del confronto, se non se la finiranno con una ricreazione permanente, se non rinunceranno a due partiti in uno, si assumeranno il torto storico di consegnare la regione, non alla Democrazia Cristiana o ad una destra liberale che non ci sono più, ma ai populisti e ai demagoghi del momento. E questa sarebbe una responsabilità storica. abstract fonte com

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