Sabato 25 Giugno 2016 15:24

Ludopatie: Studio in Umbria; giocano piu' maschi che femmine

(CIS) - Perugia giu. - Il rapporto sul gioco patologico in Umbri intende contribuire alla conoscenza del fenomeno fornendo un quadro della situazione regionale secondo una prospettiva epidemiologica. Lo studio è stato redatto dall'Osservatorio epidemiologico regionale sulle dipendenze, attivo dal 2013 presso la Direzione regionale Salute. Il rapporto parte dall'indagine ESPAD, condotta dal CNR, che rileva la diffusione del gioco d'azzardo nella popolazione "studentesca" di 15-19 anni: in Italia sono circa un milione coloro che riferiscono di aver giocato somme di denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi, con una percentuale aumentata dal 39 al 42 per cento nel 2014-2015, di questi il 7 per cento gioca più di 4 volte a settimana. L'aumento è generalizzato per tutte le fasce d'età, in quasi tutte le aree geografiche e per entrambi i sessi: anche se la percentuale più alta resta quella fra i ragazzi, 51 per cento contro il 32 per cento delle femmine. Negli studenti umbri il fenomeno assume caratteristiche analoghe a quelle riscontrate in Italia, ma con un aumento minore dal 2014 al 2015. In Umbria nel 2015 tra coloro che giocano, l'8,6 per cento ha un comportamento problematico e il 9,7 per cento ha un elevato rischio di assumere un comportamento problematico; complessivamente, queste percentuali equivalgono a circa 1300 studenti umbri con un profilo di gioco problematico e 1500 a rischio elevato. Nel 2013, oltre il 75% degli studenti italiani e umbri ha giocato non più di 10 euro, la prevalenza è in crescita rispetto al 2012.  segue

Anche distinguendo per genere, sia tra i maschi sia tra le femmine questa risulta la somma massima maggiormente giocata. Poco più di un quarto dei ragazzi ha speso sino a 50 euro e meno del 4 per cento è andato oltre questa somma di denaro. In Umbria le prevalenze del gioco d'azzardo nella popolazione generale (15-74enni) secondo la rilevazione IPSAD 2014, condotta dal CNR di Pisa, sono assimilabili a quelle nazionali: in Umbria a giocare sono nettamente di più i maschi (37%) rispetto alle donne (18per cento). Se prendiamo in considerazione la popolazione a rischio secondo gli indicatori di prevalenza di gioco, in Umbria abbiamo in trattamento circa 42 soggetti per 1000 a rischio. La classe di età che si rivolge di più ai servizi è quella dei 45-54enni. Gli utenti sono prevalentemente maschi (81%).Nel 2015 gli umbri hanno investito nei giochi autorizzati dai Monopoli 1.029 milioni di euro (raccolta lorda), un importo sostanzialmente stabile rispetto ai dati del 2013 e del 2014. Tolte da questa somma le vincite, risulta in Umbria, al netto, una spesa di circa 235 milioni di euro, anche questa sostanzialmente stabile rispetto ai dati del 2013 (231 milioni di euro) e del 2014 (233 milioni di euro). I volumi di somme giocate mantengono un trend in riduzione rispetto al 2012, quando si registrarono 1.099 milioni di euro di raccolta, 840 milioni di vincite e 259 milioni di spesa. Considerando la spesa pro-capite (raccolta lorda meno vincite) nel 2015, gli Umbri si collocano ad un livello perfettamente sovrapponibile alla media nazionale, con 263 euro.

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