City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Sabato 25 Giugno 2016 16:19

Porti delle Marche un’opportunita’ da valorizzare; un bene anche per regioni vicine

(CIS) - Ancona. giu. - "La nuova legge su porti e autorità portuali ci permette di guardare al futuro della portualità nella nostra regione, inserendoci in una strategia nazionale che finalmente, dopo 30 anni di dibattiti e di tentativi di riforma, mette al centro dell'attenzione un'idea per superare il frazionamento. Per anni abbiamo avuto tanti porti statali, ciascuno con proprie caratteristiche, in un'ottica campanilistica, mentre il sistema diventava più complesso e richiedeva risposte più robuste, veloci e con meno centri decisionali.". Lo ha detto il presidente delle Marche Luca Ceriscioli che stamane ha partecipato ad un dibattito sul tema "I porti delle Marche, un'opportunità da valorizzare". E' questo un dibattito sul quale sia le Marche che le regioni vicine si stanno impegnando cosi' vari imprenditori ed economisti, alla luce anche di quello piu' ampio sulle Macroregioni che interessa l'Umbria e la Toscana. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli,e' intervenuto al Centro Nautico di Pesaro.  segue

 

All'iniziativa, dedicata alla riforma delle Autorità portuali, hanno preso parte tra gli altri, il direttore marittimo delle Marche, contrammiraglio Francesco Saverio Ferrara, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, il presidente dell'Autorità portuale di Ancona, Rodolfo Giampieri, il comandante del porto di Pesaro, Angelo Capuzzimato, il presidente della commissione consiliare infrastrutture, Andrea Biancani. Ha coordinato i lavori il presidente del Club nautico di Pesaro, Francesco Galeppi. Era presente all'incontro il presidente della Camera di commercio di Pesaro e Urbino, Alberto Drudi. "Ora la riforma - ha aggiunto Ceriscioli - è arrivata e propone una scala più ampia, i tre porti statali marchigiani di Pesaro, Ancona e San Benedetto del Tronto, non si relazioneranno più con Roma, ma con un unico centro decisionale che sarà nelle Marche. Il tema non è 'passiamo sotto Ancona', bensì entriamo in una nuova dimensione, in una strategia medio adriatica che ha il suo epicentro sul territorio marchigiano, invece che a Roma. Questo apre vantaggi notevoli, penso ai dragaggi, alle casse di colmata, alle manutenzioni, agli investimenti, attività queste che saranno più semplici e rapide perché avranno nell'Autorità portuale il punto di riferimento unico. E' nostra intenzione portare dentro questa strategia anche i porti regionali, perché una delle nostre risorse maggiori è il mare e quello che vi ruota attorno. La riforma ci aiuta a valorizzare e cogliere questa grande opportunità". "Nasce un soggetto giuridico nuovo – ha detto Giampieri – non Ancona, ma l'Autorità portuale di sistema. Con una straordinaria collaborazione istituzionale, siamo riusciti a far capire al Governo l'importanza per le Marche di essere sede di Autorità portuale. Perché siamo al centro dell'Adriatico, perché c'è la Macroregione, perché servono progetti ampi sulla Blue economy, che guardano al futuro, valorizzando i diversi territori, senza campanilismi".


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