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Lunedì 18 Luglio 2016 16:38

Barberini: l'Umbria impegnata nella promozione della salute a scuola; bene progetto "Forte chi legge"

(CIS) - Perugia lug. - – L'istruzione è il pilastro su cui si fonda la crescita e la maturazione non solo culturale degli individui, ma di tutta la sfera psichica nel suo complesso. Di conseguenza, un buon livello d'istruzione rappresenta uno dei determinanti di salute della popolazione: si basa su questo presupposto il protocollo d'intesa tra la Regione Umbria e l'Ufficio scolastico regionale per l'Umbria per la realizzazione di iniziative condivise volte alla promozione della salute della popolazione scolastica, il cui schema è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini. Il documento, che presto sarà siglato dalle parti e reso operativo attraverso la realizzazione nelle scuole del progetto "Forte chi legge", rientra tra le iniziative della Regione Umbria per promuovere la salute come bene collettivo, partendo dalla sensibilizzazione della popolazione scolastica. "Il Piano regionale di prevenzione - ha spiegato l'assessore Barberini - in linea con le indicazioni del piano nazionale, ha previsto vari progetti dedicati agli studenti nella convinzione che proprio la scuola sia un luogo privilegiato per promuovere una crescita responsabile e consapevole delle giovani generazioni spingendole ad adottare uno stile di vita sano". Secondo i dati Istat in Italia dal 2012 al 2013 la percentuale di "lettori" tra i giovani di 15-17 anni in un anno sono passati dal 59,8 al 50,6%. In Umbria poi, nel 2014, risulta che solo il 39% delle persone legge almeno un libro all'anno, mentre in Italia la media è del 41%. segue

Per contrastare il fenomeno la Regione Umbria ha messo in campo varie azioni, ha promosso la nascita della Rete regionale delle biblioteche "Nati per leggere" e realizzato il progetto "Leggere fa bene alla salute", con il coinvolgimento per la prima volta, di tre Servizi regionali in stretta collaborazione con l'Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, l'Associazione Culturale Pediatri (ACP) Umbria e l'Ufficio Scolastico Regionale. Infine, con il progetto "in Vitro", è stata attivata una stretta collaborazione tra gli Assessorati regionali alla Cultura, Istruzione, Politiche sociali e Salute, anche al fine di attivare ulteriori collaborazioni, mediante accordi o protocolli di intesa, con soggetti esterni, in particolare con l'Ufficio Scolastico Regionale per l'Umbria". "Il progetto 'Forte chi legge! Diversi modi di leggere per il benessere degli adolescenti', inserito nell'ambito del programma Impariamo a resistere del Piano regionale Prevenzione 2014-2018, ideato dal Servizio Musei e Soprintendenza ai beni librari in sinergia con il Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare - ha concluso Barberini - si pone in continuità con il progetto 'Leggere fa bene alla salute' e con il progetto 'In Vitro' e punta a sviluppare la 'reading literacy' negli adolescenti quale competenza trasversale per la crescita dell'autonomia, dell'autostima e della prosocialità, per sviluppare processi di crescita personali e sociali e migliorare le performance scolastiche". Barberini ha quindi spiegato che, a partire dal 2011, la Regione ha aderito al programma nazionale "Guadagnare salute" che ha introdotto un grande cambiamento nelle strategie di prevenzione in quanto adotta un approccio di promozione della salute attraverso azioni preventive che competono da una parte alla collettività e altre la cui responsabilità è dei singoli individui: "Il programma propone di affrontare in maniera integrata il contrasto ai principali fattori di rischio per le malattie cronico-degenerative, alimentazione non adeguata, inattività fisica, abuso di alcool e fumo, e rappresenta un modello importante per lo sviluppo di azioni efficaci per la prevenzione; inoltre, si fonda sul principio della intersettorialità, in quanto la salute dei cittadini non può essere perseguita dal solo sistema sanitario, ma deve rappresentare un obiettivo di tutte le politiche delle istituzioni visto che gli stili di vita e quindi le condizioni di salute, sono condizionati, sia in senso positivo che in negativo e fin dai primi anni di vita, da determinanti culturali, ambientali, sociali ed economici, oltre che dalle capacità personali". abstract fonte com


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