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Sabato 23 Luglio 2016 11:59

Perdono Assisi: Vescovo, rimbocchiamoci le maniche per mondo più giusto

(CIS) - Assisi, lug - “Perdono di Assisi, Cammino di Chiesa”. E’ questo il titolo della lettera pastorale del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino in occasione dell’VIII centenario del Perdono della Porziuncola che, il 4 agosto, vedrà la partecipazione di Papa Francesco. Una lettera ai tanti pellegrini che stanno arrivando in Assisi in occasione dell’anno giubilare della misericordia ma anche alla comunità diocesana per approfondire il senso e il significato dell’indulgenza alla luce del percorso sinodale in corso che sta portando ad un rinnovamento profondo della chiesa locale.... segue

Ricordando il documento con cui il vescovo Teobaldo nel 1310 confermò, contro voci critiche, la fondatezza storica dell’indulgenza che Francesco aveva ottenuto da papa Onorio III, monsignor Sorrentino spiega il senso e l’attualità di questa prassi penitenziale della Chiesa. “Ho voluto ribadire – spiega il vescovo – alcuni concetti legati al Perdono della Porziuncola che diventa, quest’anno, più che mai, cammino di Chiesa. Come diocesi abbiamo avviato un percorso di rinnovamento che parte dalla conoscenza della Parola di Dio e arriva fino all’immagine di Chiesa in uscita, missionaria e solidale delineata da Papa Francesco. La venuta del Santo Padre, seppur in forma privata, suggella questo slancio che, con il sinodo, abbiamo voluto dare alla Chiesa di Assisi. L’VIII centenario del Perdono, all’interno dell’Anno della misericordia, sarà vissuto anche con un pellegrinaggio diocesano il 1 agosto. Nella lettera, che sarà distribuita nei santuari e in tutte le parrocchie della diocesi, si parla della Porziuncola come “porta del cielo”. Qui Francesco si abbandonò al dialogo con la Trinità, cullato dalle braccia della Madre. Qui i pellegrini possono ritrovare una sorte di “ambulatorio” in cui Gesù, il medico divino, nella misura della nostra docilità, toglie da noi il “cuore di pietra” e ci dona un “cuore di carne”: il suo stesso cuore. L’indulgenza è un “perdono speciale, sovrabbondante” che porta a una crescita spirituale, a una guarigione del cuore. Nella lettera il vescovo di Assisi sottolinea che l’indulgenza è anche progetto di vita. “La misericordia – egli scrive – si fa dono vicendevole. Ricevendola in Porziuncola si percepisce che essa, lungi dal chiuderci in un intimismo autoreferenziale, dilata il cuore. Ci spinge a rimboccarci le maniche per costruire un mondo più giusto, fraterno, accogliente”. L’indulgenza implica una preghiera speciale per il Santo Padre “E’ provvidenziale a tal fine che, in questo anno della misericordia, papa Francesco abbia scelto di venire alla Porziuncola, pellegrino tra i pellegrini. Lo accogliamo con gioia. Aderiamo al suo magistero. Preghiamo per lui. E come un sentirlo, ad Assisi, particolarmente caro, quasi doppiamente “nostro”, quale primo papa che porta il nome del nostro Santo? La sua visita, come quella del 4 ottobre 2013, infonde nuovo slancio al nostro cammino pastorale”.

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