Essenziale, perché le fonti ci informano che Francesco «vi fece sopra la melodia, che insegnò ai suoi compagni" (FF 1615); non scontato, perché il fatto che la melodia non ci sia giunta ha fatto sì che spesso si trattasse degli aspetti letterari del cantico trascurando completamente la sua dimensione musicale. La presentazione del libro di fra Alessandro ha quindi offerto l'opportunità di tornare al Cantico dal punto di vista della sua musica. Insieme con l'Autore, è intervenuto il M° Vladimiro Vagnetti, amico di vecchia data di fra Alessandro, esperto di musica antica ed estensore dell'accurata introduzione del volume. I due relatori - sottolinea la nota - si sono alternati con commenti e valutazioni. L'aspetto forse più originale di questo lavoro è che l'Autore si è limitato a riadattare melodie medievali note arbitrariamente scelte; ha scelto e assemblato il materiale musicale (melodie tratte dal Laudario di Cortona) avendo come premessa e come criterio la tecnica medievale della contraffazione; in altre parole, non solo ha usato materiale medievale, ma lo ha "lavorato" con una tecnica medievale. La gioia del Cantico è dunque una gioia pasquale, che passa - precisa la nota dei francescani - attraverso il dolore sperimentando nella redenzione la potenza e l'amore di Dio. Solo da questa gioia pasquale nasce quell'autentica riconciliazione coi fratelli e col creato che tanto affascina l'uomo contemporaneo, anche non credente, quando si imbatte nella figura del Santo assisiate. E' l'uomo riconciliato, infine, che può accogliere la consegna di Francesco: il suo invito a lodare e benedire il Signore, a ringraziarlo e servirlo con grande umiltà, nella vita di ogni giorno. Approfondimenti, immagini e video della presentazione e della esibizione su www.assisiofm.it - fonte com - abstract