"Per quanto riguarda la carta, ad esempio – ha detto l'assessore - i dati raccolti dall'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, gestore del 'catasto dei rifiuti' su scala regionale, evidenziano che solo il 77% del quantitativo totale di carta e cartone raccolti in forma differenziata in Umbria nel 2015 è stato avviato a impianti aderenti al Comieco, il consorzio delle aziende afferenti al Conai che effettuano il riciclo di carta e cartone. Esiste infatti una molteplicità di aziende, anche nel territorio regionale – sottolinea in una nota - che non fanno parte delle cosiddette 'piattaforme Conai', ma operano sul mercato riciclando i rifiuti raccolti in forma differenziata da parte dei gestori dei servizi di raccolta offrendo loro condizioni di mercato anche più vantaggiose rispetto a quelle proposte dal Conai". I dati del Rapporto "pertanto sono 'depressi' dalla quota di rifiuti avviati a riciclo presso le aziende non aderenti al Consorzio alle quali, evidentemente, sempre più spesso si rivolgono i gestori dei servizi di raccolta trovando condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte dall'accordo quadro Anci-Conai. Secondo la Cecchini e' del tutto improprio "definire le Regioni e i Comuni del Nord Italia 'più sensibili alle tematiche ambientali'. L'Umbria non è da meno e lo dimostra con i risultati: grazie alla riorganizzazione dei servizi di raccolta in forma domiciliare su quasi tutto il territorio, la percentuale di raccolta differenziata ha superato il 55% nel primo semestre del 2016, dato ormai in linea con quello raggiunto in quasi tutte le Regioni del Nord Italia, peraltro suscettibile di ulteriori incrementi nella seconda parte dell'anno. In oltre 30 Comuni del territorio regionale – ha concluso Cecchini - la percentuale di raccolta differenziata è superiore al 65%, ovvero ha superato l'obiettivo definito dalla normativa statale". fonte com