(CIS) - Spoleto nov.- Un atto dovuto; quando c'e' un evento tragico, distruttivo come quello del terremoto del Centro Italia, da Norcia, a Preci, a Castelluccio, ad Amatrice, Accumoli, ora anche Tolentino, Camerino, Marche ed Umbria insieme nelle tragedia, la magistratura e' costretta da aprire una inchiesta, per disastro colposo contro ignoti. Non sono state raccolte denunce specifiche (ma lo potrebbero i vari proprietari che hanno gia' speso per la ricostruzione antisismica), ma i crolli ci sono stati e quindi e' necessario che un soggetto terzo, vada a verificare quanto e' stato fatto per esempio sulla ricostruzione nel tempo, in modo particolare sulle strutture pubbliche, quindi pagate dalla collettivita'.  Bisogna dare una spiegazione alla gente, alla collettivita' che poi sono lo Stato, siamo tutti noi. Ecco che la procura spoletina ha aperto un fasciolo che portera' ad indagini certe, da parte dei soggetti delegati, per avere contezza sui lavori di ricostruzione dal terremoto del '79 a Norcia, a quelli seguenti '97-98 Colfiorito e Sellano, al confine tra Umbria e Marche. Ci vorra' tempo, ma il tempo c'e'.  Gli studiosi hanno dimostrato che quelle zone, sotto i Sibillini con i monti vicini, il nostro appennino,, sono zone sismiche da sempre ed ora, grazie alle nuote tecnologie e satelliti e' possibile dare risposte piu' precise su quello che sara' il futuro dei movimenti della terra.  segue