Lo ha informato della grande paura e del senso di smarrimento che abitano nel cuore delle persone, così come pure dell'immensa perdita del patrimonio di fede della Valnerina. «Ho anche detto al Cardinale – afferma mons. Boccardo – dell'impegno della Chiesa a favore delle persone, ascoltandole, abbracciandole, rassicurandole, ricordando con forza che l'unica cosa che non crollerà mai è Cristo Gesù». Giunto a S. Pellegrino, Bagnasco ha salutato quei pochi abitanti del piccolo centro rimasti e che ora vivono nelle tende o nei camper. Si è informato della situazione, ha chiesto come ci si è organizzati dopo il sisma, ha abbracciato gli anziani, ha esortato i giovani a resistere e a non abbandonare il territorio, ha incoraggiato il parroco di Norcia don Marco Rufini a proseguire con tenacia il suo servizio pastorale in questo momento critico. «Noi preti dobbiamo stare con la gente, condividere con essa tutto, i momenti belli e le emergenze». Gli abitanti hanno mostrato al Cardinale la statua della Madonna che stava nei pressi della chiesa e che ora è stata ancorata ad una colonna della tensostruttura. «È crollato tutto, ma lei ha resistito e a lei affidiamo il domani», ha spiegato una signora. Bagnasco, allora, ha invitato a recitare un'Ave Maria e ha benedetto i presenti. «Non immaginavo di trovare una situazione così critica - ha detto provato l'arcivescovo di Genova." Poi, visita alla zona rossa del paese, completamente distrutto, e sosta dinanzi alle macerie della chiesa. Poi l' ingresso nella zona rossa della città di Norcia e visita a ciò che resta della Concattedrale di S. Maria, della Basilica di S. Benedetto e della chiesa della Madonna Addolorata. I Vigili del Fuoco hanno mostrato al Cardinale e a mons. Boccardo l'interno della Concattedrale con un drone. Bagnasco era visibilmente scosso nel vedere sbriciolate le chiese e fortemente lesionate le case. «Ma – ha detto – nel nome di S. Benedetto dobbiamo ripartire». Il Cardinale, poi, si è recato nella tendopoli di Ancarano di Norcia per pranzare con gli sfollati, che ha salutato uno a uno. «Eminenza, millenni di storia di fede se ne sono andati», ha spigato il parroco dell'Abbazia di S. Eutizio, don Luciano Avenati. Visita anche agli sfollati accolti nel centro della pro-loco a Campi di Norcia, alle macerie della chiesa di S. Salvatore, a ciò che resta dell'Abbazia di S. Eutizio e al campo sfollati di Preci. «Ho portato a questa gente della Valnerina l'affetto e la vicinanza dei Vescovi Italiani», ha detto il Cardinale prima di lasciare l'Umbria, ringraziand chi opera qui a vari livelli – autorità civili e militari, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa, volontari delle parrocchie ecc... – mettendo in gioco professionalità e cuore». Il Cardinale ha lasciato Preci intorno alle 16.15. fonte com F.C.