Nel corso di queste varie indagini (dal 2013) in piu' operazioni, sono stati 96 i soggetti dell'organizzazione arrestati fuori dall'Italia mentre 11 mln di dollari sono stati sequestrati in vari parti del mondo. Gli Uffici Dea di Cartagena e la Polizia Nazionale Colombiana hanno inoltre distrutto 3 laboratori per l'estrazione della cocaina. La distruzione di questi laboratori, che ha causato un'immane perdita finanziaria per l'organizzazione, unitamente agli arresti effettuati in data odierna, hanno significativamente smantellato questa organizzazione internazionale dedita al traffico di stupefacenti ed al riciclaggio di denaro. Tra i soggetti colpiti dai provvedimenti anche nomi gia' noti di rivenditori di droga sulla piazza romana, tra cui donne una delle quali M.F. appartenene alla banda della Magliana unitamente a Antonio Mancini considerati esperti dell'attivita' di spaccio. Era Tamburini a intrattenere i principali contatti con i fornitori latino americani, a gestire le illecite trattative e a occuparsi del pagamento di eventuali spese impreviste – per lo più dovute ai prolungati soggiorni in Italia dei trafficanti – e della sorte dei corrieri di cui si erano perse le tracce (perché tratti in arresto dalla Guardia di Finanza). Ognuno aveva un ruolo preciso; chi ritirava la cocaina e si occupava della vendita sulla piazza romana; chi come il Di Rocco era uomo di fiducia del gruppo. Grazie all'alto livello di collaborazione internazionale tra lo SCO e la Squadra Mobile di Roma con la Dea di Roma, l'attività investigativa ha continuato ad evolversi attraverso gli uffici della Dea in varie zone degli Stati Uniti (Miami, Nord Carolina, Filadelfia , Los Angeles, New York, Texas e Chicago) nonché Bogotà, Cartagena, Ottawa, Svizzera ed insieme alla Divisione della Dea per le Operazioni Speciali, gli investigatori - concluee la nota - sono riusciti ad identificare una rete di operatori di laboratori clandestini, responsabili della coltivazione, lavorazione e distribuzione di cocaina destinata all'Italia ed agli Stati Uniti. Inoltre grazie a quest'indagine si è riusciti ad identificare i soggetti che attraverso l'attività di riciclaggio di denaro rimpatriavano i proventi dello stupefacente alla sedi di rifornimento ubicate in tutto il Sud America. Gli uffici della DEA di Roma hanno in seguito utilizzato queste informazioni investigative, in collaborazione con gli Uffici per la Protezione della Dogana e di Frontiera degli Stati Uniti (CBP), al fine di identificare gli itinerari utilizzati da questa organizzazione per le spedizioni. Indagini proseguono . abstract fonte com