Sul versante della misericordia donata ha commentato mons. Giulietti –, il fatto di maggiore rilevanza è l'apertura di tre nuovi "Empori della Solidarietà", a Sant'Andrea delle Fratte e a Ponte San Giovanni di Perugia e a Schiavo di Marsciano. Grazie a tale iniziativa, molti volontari nuovi e vecchi si sono mobilitati a favore delle famiglie in difficoltà, coinvolgendo privati e aziende nell'azione caritativa». Il vescovo ausiliare, nell'avviarsi alla conclusione della sua riflessione ha evidenziato che «la chiusura del Giubileo straordinario sarà quindi l'occasione per una giusta soddisfazione per il cammino percorso, oltre che per il rammarico per quello che si sarebbe potuto viver meglio. Certamente - spiega una nota - la chiusura dell'Anno Santo non implicherà il diminuire o il cessare dell'impegno per vivere e donare misericordia: si può anzi dire che il successo del Giubileo si potrà valutare proprio dalla continuità attorno a tale tema». Se è difficile tracciare un bilancio del Giubileo, comunque si possono cogliere dei «segnali positivi» di fede, come evidenzia un articolo del settimanale «La Voce» in edicola questo fine settimana a firma di Maria Rita Valli, direttrice dell'Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. «Non si può sapere se e in che misura le persone che hanno attraversato le porte"sante" delle chiese giubilari hanno fatto esperienza della Misericordia di Dio – scrive la giornalista Valli –. Alcuni segnali, però, si possono cogliere nell'aumentato numero di persone che si sono accostate al sacramento della riconciliazione e in particolare di persone che non si confessavano da anni. Ed è un segnale positivo». abstract fonte com a cura di Riccardo Liguori