"Questo tempo di grazia e di perdono - ha detto - ha permesso a molti di riscoprire la bellezza della fede e della pratica cristiana, di avvicinarsi ai sacramenti – specie a quello della riconciliazione – e di aprire il proprio cuore all'amore, con gesti concreti di carità e di pietà." Poi il pensiero ai giovani, da Crocovia giornata mondiale delle gioventu', all'impegno delle nuove generazioni " nella società e nella Chiesa, sia sul tema dell'accoglienza "di quanti sono giunti presso di noi da diversi Paesi del mondo, fuggendo dalla guerra, dalla fame e dalla miseria, per cercare una vita migliore per sé e per i loro figli. Si tratta di un fenomeno vastissimo - ha continuato Bassetti - la cui evoluzione ancora non ci è possibile conoscere, e che affonda le radici anche in un atteggiamento di rifiuto da parte dei Paesi ricchi di aiutare quelli poveri. Il fenomeno migratorio deve essere dettato da libere scelte delle persone e non imposto dalla precarietà, dalla necessità o, peggio, dalla violenza. Migrazioni quindi, terremoto, terrorismo e persecuzioni. "Noi ci siamo fatti vicini a questi fratelli fuggiti senza nulla, con quello spirito d'amore che è il cuore del Vangelo. Allo stesso modo abbiamo soccorso e accolto con amore quanti sono stati colpiti dal terribile terremoto che ha devastato la Valnerina e altre zone dell'Italia centrale. Abbiamo conosciuto giorni di angoscia. Il dolore del mondo si è unito al dolore di casa nostra. A questo scenario di distruzione s'è accompagnata la paura per il terrorismo, la cui manifestazione efferata ha insanguinato città d'Europa e del pianeta, fino a coinvolgere anche il nostro Paese. Violenza e persecuzione hanno conosciuto tanti fratelli cristiani in varie parti del mondo e il sangue dei martiri è tornato ancora ad irrorare la terra. Segnali di sofferenza ci giungono da tante fasce della nostra società. Infine, e non poteva mancare il problema principale di questa nostra societa': la disoccupazione, la mancanza di lavoro e l'impossibilità di trovarlo che "sta impoverendo un crescente numero di persone e di famiglie. Fa davvero impressione come, dinanzi ad una situazione di così vasta precarietà, vengano "bruciati" in un anno almeno 95 miliardi di euro nel gioco d'azzardo. La povertà e l'insicurezza spingono tante persone a gettare la propria vita in braccio alla sorte, moltiplicando così il malessere. abstract fonte com R.L.