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Domenica 01 Gennaio 2017 12:25

Te Deum in Cattedrale: Card. Bassetti: guardare al futuro con fiducia. Il cristiano ha sempre la speranza

(CIS) - Perugia gen. - " Il Natale del Signore, da pochi giorni celebrato, ci dà la forza di non perderci d'animo. Di fronte ai fatti dolorosi, che hanno caratterizzato il 2016, (e anche l'attentato del 1 gennaio ad Istambul, in una discoteca, dove un uomo vestito da Babbo Natale ha sparato sulla gente, uccidendo 39 persone, giovani e meno giovani e fatto oltre 70 feriti - ndr - ) si sarebbe tentati di lasciarsi prendere dallo scoramento e dall'angoscia. Ma per noi cristiani non può essere così. Il Natale del Signore, ci dà la forza di non perderci d'animo, di ricominciare sempre, di guardare al futuro con fiducia, perché chi è cristiano ha in sé una "speranza consolidata", come diceva Papa Benedetto XVI". Cosi', uno dei passi dell'Omelia al Te Deum in Cattedrale, del Cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia e Citta' della Pieve il 31 ultimo giorno dell'anno. Bassetti ha spaziato dal Giubileo (un anno di misericordia che ha permesso a molti di riscoprire la bellezza della fede. Noi siamo stati testimoni dell'amore di Dio riversato nei cuori di tanti fratelli, in questo anno appena trascorso, in cui abbiamo celebrato il Giubileo straordinario della misericordia).  segue

 

"Questo tempo di grazia e di perdono - ha detto - ha permesso a molti di riscoprire la bellezza della fede e della pratica cristiana, di avvicinarsi ai sacramenti – specie a quello della riconciliazione – e di aprire il proprio cuore all'amore, con gesti concreti di carità e di pietà." Poi il pensiero ai giovani, da Crocovia giornata mondiale delle gioventu', all'impegno delle nuove generazioni " nella società e nella Chiesa, sia sul tema dell'accoglienza "di quanti sono giunti presso di noi da diversi Paesi del mondo, fuggendo dalla guerra, dalla fame e dalla miseria, per cercare una vita migliore per sé e per i loro figli. Si tratta di un fenomeno vastissimo - ha continuato Bassetti - la cui evoluzione ancora non ci è possibile conoscere, e che affonda le radici anche in un atteggiamento di rifiuto da parte dei Paesi ricchi di aiutare quelli poveri. Il fenomeno migratorio deve essere dettato da libere scelte delle persone e non imposto dalla precarietà, dalla necessità o, peggio, dalla violenza. Migrazioni quindi, terremoto, terrorismo e persecuzioni. "Noi ci siamo fatti vicini a questi fratelli fuggiti senza nulla, con quello spirito d'amore che è il cuore del Vangelo. Allo stesso modo abbiamo soccorso e accolto con amore quanti sono stati colpiti dal terribile terremoto che ha devastato la Valnerina e altre zone dell'Italia centrale. Abbiamo conosciuto giorni di angoscia. Il dolore del mondo si è unito al dolore di casa nostra. A questo scenario di distruzione s'è accompagnata la paura per il terrorismo, la cui manifestazione efferata ha insanguinato città d'Europa e del pianeta, fino a coinvolgere anche il nostro Paese. Violenza e persecuzione hanno conosciuto tanti fratelli cristiani in varie parti del mondo e il sangue dei martiri è tornato ancora ad irrorare la terra. Segnali di sofferenza ci giungono da tante fasce della nostra società. Infine, e non poteva mancare il problema principale di questa nostra societa': la disoccupazione, la mancanza di lavoro e l'impossibilità di trovarlo che "sta impoverendo un crescente numero di persone e di famiglie. Fa davvero impressione come, dinanzi ad una situazione di così vasta precarietà, vengano "bruciati" in un anno almeno 95 miliardi di euro nel gioco d'azzardo. La povertà e l'insicurezza spingono tante persone a gettare la propria vita in braccio alla sorte, moltiplicando così il malessere. abstract fonte com R.L.


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