Sabato 28 Gennaio 2017 15:36

Festa San Francesco di Sales: card. Bassetti incontra giornalisti. Grazie per il vostro lavoro

(CIS) - Perugia gen. -  Notizie liete per le tante iniziative per il Giubileo della Misericordia e le quattro visite in Umbria di Papa Francesco, "ma anche tanta attenzione sui gravi problemi creati dalle continue scosse di terremoto, che mettono tutti noi in apprensione. L'emergenza sisma ha fatto scattare però anche tante solidarietà. Molte parrocchie perugine sono impegnate dell'accoglienza dei terremotati, come altre realtà di volontariato si occupano dei richiedenti asilo e dei senza tetto." Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti ai tanti giornalisti convenuti in Curia per l'incontroe la festa di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti, in occasione della giornata di vigilia della Festa di San Costanzo patrono di Perugia che vedra' nel pomeriggio la tradizionale Luminaria e domani la solenne concelebrazione in Cattedrale. Il mio desiderio è che la festa del Patrono favorisca sempre l'unità e la concordia - ha sottolineato - tra tutte le componenti cittadine, religiose e laiche. Oltre ai tanti giornlisti dei quotidiani, agenzie, radio e Tv, siti di informazione su internet, presente il Presidente dell'Ordine regionale dei Giornalisti Roberto Conticelli che ha ringraziato il cardinale per le attestazioni di amicizia  nei confronti della stampa tutta, che vive in questi periodi, in particolare in Umbria una difficile situazione di tagli di posti di lavoro. segue

 

"Il Santo Padre, in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni del 2017 ha pubblicato un messaggio che ha come titolo: "Non temere, perché io sono con te (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo"– in esso sintetizza, con grande efficacia, il clima sociale del tempo che stiamo vivendo e proporre anche alcune strade pastorali per tutti noi: per i giornalisti ma anche per i lettori. Mi sento di poter dire che Francesco in questo breve messaggio indica almeno tre strade: la prima si caratterizza per la promozione di una "comunicazione costruttiva" che possa favorire un'autentica "cultura dell'incontro"; la seconda, invece, si contraddistingue con l'assoluta necessità di spezzare "il circolo vizioso dell'angoscia" e la "spirale della paura" che si alimenta fissando l'attenzione solo sulle "cattive notizie"; la terza, infine, si caratterizza per la doverosa attenzione alla "buona notizia" che è fonte di speranza e dal netto rifiuto, quindi, della logica "che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia". Tutto dipende, invece, dice Francesco, dallo "sguardo" con cui guardiamo la realtà e dal modo con cui la raccontiamo e la divulghiamo. Queste tre strade che ho appena tratteggiato rimandano immediatamente al vostro lavoro quotidiano e al racconto giornaliero della realtà per chi, come voi – ha detto Francesco nel settembre scorso incontrando il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti italiano alla Sala Clementina – pubblicando notizie, scrive in un certo senso, ogni giorno "la prima bozza della storia". Il vostro lavoro ha dunque una funzione importantissima per la società ed è, al tempo stesso - ha aggiunto Card. Bassetti -  un'attività estremamente delicata perché, se non c'è la dovuta professionalità e prudenza, c'è sempre il rischio di creare un clima d'opinione divisivo e conflittuale. Quando infatti Francesco parla di "cultura dell'incontro" e di spezzare la "spirale della paura" come non pensare, ad esempio, alla diffusione di tutti gli stereotipi negativi nei confronti dei migranti e dei rifugiati, dei forestieri e dei poveri che come disperati bussano alle porte dei Paesi economicamente più sviluppati? E allo stesso tempo, come non pensare alle semplificazioni estreme, ai giudizi affrettati o alla ricerca, talvolta, di un sensazionalismo che banalizza tutto pur di essere rumoroso e visibile? La promozione di una "cultura dell'incontro" nel giornalismo si caratterizza, dunque, prima di tutto, per una narrazione consapevole e responsabile del fatto che si sta raccontando; e poi, in secondo luogo, come disse in passato il Papa, dall' "amore per la verità". "Amare la verità – ha detto Francesco – vuol dire non solo affermare, ma vivere la verità, testimoniarla con il proprio lavoro". Parlare oggi di verità in un'epoca storica che alcuni hanno definito addirittura della "post-verità" potrà sembrare desueto e fuori luogo ma è, invece, di fondamentale importanza. Come credente, non solo come Vescovo, far riferimento alla Verità significa immediatamente parlare di Gesù che è maestro, via, verità e vita. Come semplice lettore di giornali la questione, oggi, si fa invece più complicata. Soprattutto per quello che riguarda l'informazione su internet. Pur non essendo un frequentatore della Rete, e uno strumento così ricco di risorse e innovativo, non posso non essere impressionato, però, da quello che leggo sulla diffusione, sempre maggiore, delle notizie inesatte che ormai hanno assunto un'incidenza pubblica di rilievo e hanno acquisito perfino un peso nelle elezioni politiche di alcune grandi nazioni. Non vi nascondo che la diffusione delle "bufale" – come si dice in gergo – è un fatto che mi addolora e mi preoccupa moltissimo perché una notizia talvolta inesatta non nasce da sola, ma è prodotta dall'animo di qualcuno che non soltanto non ama ardentemente la verità come dovrebbe ma, al contrario, desidera la falsità e la divisione tra gli uomini. "La mente dell'uomo – ha detto Francesco nel messaggio – è sempre in azione e non può cessare di 'macinare' ciò che riceve, ma sta a noi decidere quale materiale fornire". Ed è qui che voi giornalisti giocate un ruolo cruciale e, a mio avviso, insostituibile. Con la vostra onestà, professionalità e amore per la verità – lo ripeto: amore per la verità – avete le capacità, il discernimento e i mezzi per poter scegliere cosa raccontare e soprattutto come raccontarlo. Questo è un grande compito e una grande responsabilità che avete nei confronti di ogni donna e di ogni uomo che vi ascolta o vi legge. Per questi motivi, Francesco ha sottolineato l'importanza della "buona notizia". Non certo per addomesticare l'informazione ma perché la "buona notizia" è sinonimo di speranza. E la speranza "è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta". Carissimi, vi saluto auspicando con gioia che Dio benedica tutte le vostre famiglie e che il patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, definito da papa Giovanni XXIII come "l'incarnazione della pietà sorridente e forte, in cui si fondono la poesia ingenua di san Francesco d'Assisi e l'amore chiaroveggente di sant'Agostino", vi protegga sempre nel vostro prezioso lavoro. + Gualtiero Card. Bassetti.  -- fonte com. R.L. -            CIS ha scelto di diffondere l'intero intervento di S.E. card. Bassetti

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