"È questo l'Appennino fatto di eremiti, conventi e rocche su per i dirupi, oggi solo case distrutte da voragini profonde – ha composto - Rimane un pastore antico come nei presepi, con gli stivali, pecore e cani e tutt'attorno il freddo dell'Appennino, il freddo Francescano di dicembre. Il mondo qui è scomparso. Quei detriti sono una ferita orrenda sulla terra. Qui non più torrenti o chiese o case sopra i fossi, solo macerie bianche, ferite così profonde e larghe. Qui ti ricordi quello che disse il poeta, come un fuoco dalla terra o il terremoto possa in un attimo sconvolgere uomini e cose. Però tenaci ragazzi chiedono a queste rovine, alla polvere tutta intorno, la storia che li precede, le memorie e le vicende. Solo la memoria può rispondere a ogni difficoltà, a ogni ferita e la memoria è quella che permane". I ragazzi sono rimasti soddisfatti dell'incontro con l'assessore Bravi e il poeta Piersanti ed hanno preso l'impegno di rincontrarsi per continuare in un percorso utile non solo a "ricordare", ma a sviluppare interventi "utili alla ricostruzione" nelle zone interessate al sisma. Il prossimo appuntamento è per aprile. fonte com