"Unite alla medicina narrativa, le tecnologie digitali – spiega il direttore generale Maurizio Dal Maso - riducono il gap con la persona cioè avvicinano il bisogno della persona alla risposta organizzativa della struttura sanitaria, aprendo la strada a percorsi di cura personalizzati, scelte clinico-assistenziali più complete, efficaci e appropriate e quindi innovativi modelli di erogazione dei servizi incentrati su un nuovo rapporto medico-paziente. Basta pensare alle app sulla salute per smartphone e altri dispositivi mobili, alla telemedicina e al telemonitoraggio a distanza, che permettono, in tempo reale, di inviare dati alle centrali di ascolto e di accedere a dati e informazioni sempre aggiornati". Nel corso dell'evento il dottor Giuseppe Fatati, direttore della struttura di Diabetologia di Terni, presenterà i risultati ottenuti nei primi 28 pazienti affetti da diabete di tipo 1 che hanno partecipato al progetto telemedicina domiciliare con assistenza in remoto avviato quasi due anni fa, mentre Cristina Cenci, fondatrice del Center for Digital Health Humanities, illustrerà le potenzialità e le prospettive generali della Digital Narrative Medicine. Con il termine di Medicina Narrativa si intende una metodologia d'intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa, la narrazione, quale strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura) - Istituto Superiore di Sanità, Linee di indirizzo per l'utilizzo della medicina narrativa.