Si tratta di un «coronamento dell'impegno profuso durante il Giubileo straordinario della Misericordia» nella valorizzazione del rapporto-legame "fede e arte". E' una pubblicazione che vede la luce - spiega una nota della Curia - dopo il recente evento sismico, che ha causato seri danni anche al patrimonio storico-artistico, un contributo culturale al ritorno alla "normalità" di una terra conosciuta in tutto il mondo per la sua arte e la sua spiritualità. Interverranno alla presentazione la presidente della Regione Catiuscia Marini, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, presidente della rete dei Meu, e la coordinatrice editoriale della pubblicazione Catia Cecchetti. La guida, in italiano e in inglese, presenta al visitatore gran parte dei tesori custoditi nella «terra di Benedetto e Francesco, culla del monachesimo occidentale e di un originalissimo umanesimo cristiano», scrive mons. Giulietti nella presentazione, che «ha ancora oggi qualcosa da dire: l'Umbria delle cittadine e dei piccoli borghi continua a parlare al mondo con una bellezza innervata dalla sua straordinaria vicenda di spiritualità." "Questa guida si colloca nella logica del fare sistema – ha detto il presidente della rete Meu mons. Giulietti –, in modo che la diffusione del patrimonio non porti con sé la dispersione di risorse e di attenzione, ma sia invece proposta e vissuta come una modalità innovativa e piacevole di accostarsi all'arte. Se si vuole, infatti, rendere apprezzabile una realtà qual è quella umbra, è indispensabile offrire un'informazione che consenta di avere una visione d'insieme, unitamente ad una serie di servizi che faciliti e incoraggi lo spostarsi». La presidente Marini, che ricorda nella presentazione il primo protocollo d'intesa-collaborazione tra Regione e Ceu per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici umbri, risalente al febbraio 1994, ha sottolineato quanto all'epoca fu riportato nella premessa di tale documento: «i beni culturali ecclesiastici venivano definiti come "parte integrante ed essenziale della generalità del patrimonio regionale" e si dava pieno riconoscimento al carattere ecclesiale come "valore per se stesso irrinunciabile e condizionante. I musei ecclesiastici dell'Umbria – ha concluso la presidente della Regione –, riuniti in una rete attiva e sempre propositiva, dimostrano ancora una volta, con questa guida, di volersi aprile al mondo della conoscenza, della bellezza e della conservazione attiva del patrimonio." abstract fonte com