I fattori determinanti per lo sviluppo della resistenza antimicrobica sono sia l'uso massivo di antibiotici, per esempio nell'allevamento, sia l'uso inappropriato degli antibiotici in ambito medico e ospedaliero: in generale si stima che fino al 50% delle prescrizioni antibiotiche siano inappropriate in termini di indicazione, dosaggio o durata della terapia. "Per questo motivo la Clinica di Malattie Infettive di Terni diretta dalla professoressa Daniela Francisci – ha spiegato il dottor Stefano Cappanera, responsabile del progetto - dal 2016 ha attivato un programma strategico per migliorare l'appropriatezza prescrittiva dell'antibiotico terapia. Il progetto prevede un approccio su più livelli che vanno dalla implementazione e condivisione di linee guida (Antibioticoprofilassi in chirurgia) alla sorveglianza attiva nelle Terapie Intensive , con monitoraggio sia delle prescrizioni, attraverso preautorizzazioni, audit, feedback, sia dei consumi. Il risultato atteso è il miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva attraverso la scelta del 'giusto farmaco, alla giusta dose, nel giusto tempo e per la giusta indicazione'. E l'analisi preliminare dei dati raccolti dall'attivazione del programma, già mostra risultati molto confortanti". La pericolosità dei super-batteri, sono organismi che hanno la capacità di adattarsi all'ambiente, modificando il loro metabolismo e acquisendo geni che consentono loro di diventare insensibili all'attività dei farmaci antimicrobici. Se inera pre-antibiotica si rischiava di morire per una banale infezione (una polmonite ma anche una ferita o la puntura di un insetto), dagli anni '50 si è assistito ad una impetuosa produzione di antibiotici per terapie sempre a più ampio spettro. Purtroppo però la sintesi di nuovi farmaci antibiotici è andata di pari passo con l'aumento di questi 'super-batteri', che hanno ormai sviluppato una resistenza a quasi tutti gli antibiotici esistenti in commercio. Nel prossimo futuro pochissime nuove molecole saranno disponibili, a causa di un ritardo della ricerca farmaceutica che non ha visto nella sintesi di nuovi antibiotici un'area di interesse prioritario.