Lunedì 29 Maggio 2017 15:14

Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo: Mons. Giulietti, poche le notizie positive

(CIS) – Perugia mag. "Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo" è «un compito non facile, in particolare in questo tempo caratterizzato da crisi economica, crisi del lavoro, crisi dei valori ... insomma un tempo di "crisi" da cui sembra non intravvedersi ancora l'uscita»; lo ha scritto il direttore de La Voce nell'ultimo numero in edicola nel dedicare un'ampia riflessione alla 51a Giornata mondiale delle Cs. «Anche nella nostra piccola regione – dice Maria Rita Valli – la parola "crisi" sta accompagnando le giornate dei giornalisti e di quanti lavorano in giornali, tv e radio locali. Parlare dell'informazione locale oggi è come fare un bollettino di guerra in cui si contano morti e feriti e nessun vincitore. Oserei dire che l'invito del Papa giunge a delle persone, i giornalisti, che faticano a guardare con speranza al loro futuro». Questa preoccupazione trova conferma nei dati della relazione annuale della presidenza dell'Asu (Associazione stampa umbra), il sindacato di categoria. Sono diverse decine di persone tra giornalisti, poligrafici e tecnici senza lavoro o a rischio occupazione a causa della chiusura o del ridimensionamento delle redazioni di quotidiani, tv, radio e uffici stampa. "In questo quadro decisamente poco incoraggiante – ha evidenziato Valli, direttore de La Voce – la passione e l'intraprendenza fanno sperimentare, soprattutto ai giovani, nuove formule editoriali nella speranza di trovare una giusta via. Augurarsi che questo avvenga, vuol dire augurarsi che crescano i sostegni pubblici ma soprattutto che cresca il numero di persone disposte a compensare il loro lavoro (per esempio comprando e leggendo giornali, cartacei, digitali e online).  segue

 

"Significa augurarsi che non venga meno - ha aggiunto Valli - uno dei fondamenti della democrazia: il pluralismo delle idee e dell'informazione. Il giornalismo locale è un elemento fondamentale della vita sociale, culturale, politica della nostra regione... Anche per questo il lavoro che le Chiese umbre stanno facendo per rinnovare i media cattolici è un segno di speranza, una scommessa sul futuro nella convinzione che anche in questo la Chiesa esprime la cura per le persone». C'e' poi la qualita' dell'informazione, le notizie false che circolano - diciamo noi di Cis - sempre piu' sui social. "La causa di questa sofferenza dei media in generale, dovuta non poco alla disaffezione di sempre maggiori lettori e tele-radio ascoltatori, va ricercata alla scarsità di notizie positive, che comunicano, come dice il Papa, "speranza e fiducia". A sottolinearlo è mons. Paolo Giulietti nel suo editoriale dal titolo "C'è fame di notizie buone", pubblicato sempre da La Voce nell'ultimo numero. Quella sulla qualità dell'informazione non è una questione secondaria – puntualizza il presule –. A fare problema non sono solo o tanto le "fake news", cioè le notizie intenzionalmente false o parziali, la cui negatività è evidente quanto quella del veleno. Il grosso danno lo fanno invece le cattive notizie, spesso ricercate con cura, offerte con costanza e presentate con enfasi o, come si dice in gergo, "strillate"... Nel suo messaggio, il Papa invita i media a imboccare una strada diversa: "uno stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni, ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a cui si comunica la notizia". Abstract a Cura di Riccardo Liguori. Come commento, noi di Cis diciamo che l'arrivo del Cardinale Gualtiero Bassetti alla CEI, puo' dare una grande mano a questo "cambiamento", anche nei confronti di una maggior presenza della comunicazione ecclesiale a livello nazionale. Non solo quindi news dal Vaticano, ma anche dalle diocesi d'Italia che tanto fanno per una giusta e adeguata comunicazione, troppo spesso pero' ignorata dai media nazionali e dalle Agenzia di Stampa, loro, fonte primaria. In Umbria tanto per fare un esempio, e' rimasta operativa soltanto l'ANSA; le altre agenzie Italia, AdnKronos e Ansanews non hanno piu' collaboratori,(quindi notizie stop)  questo "per risparmiare - dice il sindacato - duecento euro a mese o giu di li', ma "colpendo" un settore informativo che invece deve necessariamente crescere per dare fiducia alle genti.

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