"Quante volte un animale in difficoltà - e' detto in una nota - viene aiutato nella sopravvivenza da un esemplare di un'altra specie. Perché non riusciamo a farlo anche noi? Eppure noi abbiamo la ragione, la possibilità della scelta. Perché spesso non accogliamo i nostri fratelli di colore diverso o di una cultura diversa?». Sono questi i pensieri che hanno portato alla cena "Sapori e colori dal mondo", che ha coinvolto non pochi parrocchiani impegnati in attività di volontariato sociale e caritativo, il cui obiettivo della serata, lo spiega lo stesso sacerdote salesiano, «è quello di ritrovarsi nel contesto dell'area verde del CVA per condividere non soltanto cibo proveniente da diverse regioni d'Italia e Paesi del mondo, ma anche momenti di amicizia tra culture e popoli diversi. Le scuole di Ponte Pattoli sono un crogiolo di popoli, razze e religioni e i bambini, da sempre, lavorano sul tema del viaggio e dell'incontro avendo pubblicato anche un libro in questi anni. Se per i piccoli è impossibile non crescere insieme, per i grandi diverso è il contesto; non ci sono occasioni frequenti e così nella semplicità del desiderio di un incontro nasce questa cena. Perché sia un ponte di incontro e integrazione significa guardarsi negli occhi come fratelli per scoprire un sorriso e condividere una preoccupazione. Come dice papa Francesco, "vivere insieme è un'arte, un cammino paziente, bello e affascinante"». Nel ricordare che «tra poco la comunità di Ponte Pattoli riavrà un nuovo parco, una nuova area verde come luogo di aggregazione e socializzazione, grazie alla generosità di molti», don Samson si sofferma su quanti «guardano alla realtà sempre con sguardo spento, grigio e preoccupato». A queste persone il sacerdote sostiene che «si può rispondere solo con piccoli semi e gesti di cura e attenzione, perché il bene va seminato e poi arato. Non basta una cena, non basta un parco, ma con umiltà insieme si può rendere migliore la vita di ciascuno, quindi la vita di una intera comunità». Essere alla cena "Sapori e colori dal mondo", conclude don Samson Pjetraj, «significa essere presenti con il proprio cibo, la propria cultura, musica, storia...; mentre non esserci, significa scegliere la solitudine, il silenzio, la porta chiusa...». fonte com