Altro argomento, che ci sta molto a cuore, è quello che non godiamo di finanziamenti pubblici e la legge sanitaria vigente consente di farci operare di appendicite ovunque sul territorio nazionale, ma non a un padre di portare un figlio tossicodipendente in una struttura di sua fiducia accreditata e convenzionata con il servizio sanitario nazionale. Questo aspetto andrebbe rivisto e in qualche modo modificato per stendere una mano a chi ne ha bisogno. Noi ci batteremo come abbiamo fatto fino ad ora per dire no alla droga. Anche la prevenzione gioca un ruolo importante. Proprio su questo argomento abbiamo avviato dei progetti e collaborazioni con le scuole". La giornalista Paola Severini Melograni, moderatrice del convegno, prima di dare la parola allo psichiatra e psicoterapeuta Alessandro Meluzzi si è soffermata sul difficile rapporto tra pubblico e privato esistente in alcune città italiane e su come nel corso degli anni è cambiata la tossicodipendenza. Più diretto l'intervento del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che ha puntualizzato e ribadito il concetto di come i tentativi di legalizzare le droghe siano falliti. "Il Senato – ha sottolineato Gasparri - non l'avrebbe mai approvata la legge sulla legalizzazione. La cultura dello sballo alimenta e va a colpire i più deboli. Dobbiamo essere severi, ma allo stesso tempo interrogarci sulle violenze o sulle morti di overdose come è accaduto a Mestre". L'onorevole durante il suo intervento ha ricordato due grandi figure carismatiche che hanno lottato contro le tossicodipendenze Don Pierino per la Comunità Incontro Onlus e Vincenzo Muccioli per la comunità di San Patrignano. Due grandi uomini che hanno strappato alla droga un centinaio di migliaia di giovani. Anche il sottosegretario al Ministero dell'interno, Gianpiero Bocci, si è soffermato su come affrontare le emergenze sociali ed ha evidenziato, come in alcuni casi, sia difficile la collaborazione tra pubblico o privato. Un convegno assai articolato e con molti spunti su cui riflettere come quello del procuratore capo della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, che nel suo intervento, dopo aver ricordato al pubblico presente in sala, l'articolo 27 e 32 della Costituzione, ha condiviso un suo pensiero, per quanto riguarda i reati connessi allo spaccio o in generale e alle tossicodipendenze, quello che si possa arrivare ad avere una sanzione alternativa terapeutica senza attendere i tre gradi di giudizio. Questo potrebbe semplificare e snellire la macchina delle giustizia. Immediata la risposta dell'onorevole Gasparri che ha invitato Liguori a preparare un documento inerente all'argomento trattato durante il convegno per vedere di studiare come poter trattare la proposta del procuratore. A chiudere gli interventi del convegno il dottore Daniele Sandri Boriani del Serd Roma 2 che si è soffermato sull'importanza della riabilitazione del tossicodipendente e della grande collaborazione con la Comunità Incontro Onlus.Le conclusioni sono state affidate a don Silvio Baccaro e don Ezio Miceli che hanno ricordato la figura di don Pierino. Quest'ultimo ha ricordato quando il 13 febbraio del 1963 Don Pierino incontrò a Roma Alfredo, un tossicodipendente. Alla sua richiesta di aiuto Don Pierino non esitò a rispondere decidendo non solo di accogliere Alfredo nella sua casa, ma anche di impegnarsi per aiutare le vittime di droga, alcool e altre dipendenze. abstract fonte com