Per l'industria italiana, costituita soprattutto da PMI, lo sviluppo di Industria 4.0 e il relativo Piano del Governo possono essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso. Occorre partire subito perché le tecnologie sottostanti Industry 4.0 necessitano di 10-15 anni per raggiungere la completa maturità nel mercato ed essere pienamente efficienti. "La trasformazione digitale in ottica 4.0 rappresenta un cambio epocale, culturale prima che strutturale - ha sottolineato Diego Mingarelli, vice presidente Piccola Industria di Confindustria -. Per le nostre imprese, in particolare le più piccole, è un'occasione unica per aumentare in modo determinante la competitività, sfruttando appieno la capacità sartoriale, la flessibilità produttiva, il gusto, la creatività e l'eccellenza che da sempre caratterizzano il made in Italy. È un'opportunità imperdibile, soprattutto per le aziende di questo territorio: le Marche sono tra le regioni più manifatturiere del Paese, ma il 90% delle imprese sotto i 50 dipendenti sono ancora a bassa digitalizzazione."Questi temi saranno anche al centro dell'evento nazionale "Sul Filo dell'Innovazione. Visioni e soluzioni per le PMI che sfidano il futuro" organizzato - sottolinea una nota - da Piccola Industria, in collaborazione con Piccola Industria di Confindustria Marche e di Confindustria Marche Nord il 14 ottobre a Portonovo"."Seppure in un quadro economico migliorato rispetto al passato, dobbiamo registrare come non vi sia ancora un'adeguata ripresa degli investimenti produttivi. - ha aggiunto Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo - È un problema globale, ma che in Italia è particolarmente avvertibile vista la piccola dimensione e conseguente scarsa patrimonializzazione delle nostre PMI. L'accordo che presentiamo vuole aiutare le aziende italiane a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità che la digitalizzazione e i nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale offrono. Azioni che richiedono investimenti sia finanziari che nel capitale umano. Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato il Progetto Filiere che va nella direzione di agevolare la richiesta ed il costo del credito per tutte quelle aziende fornitrici di un progetto produttivo." abstract fonte com