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Venerdì 29 Settembre 2017 11:10

Mostra su Bacosi: inaugurazione, sabato 30/9 ore 18 a San Gemini, Palazzo Vecchio

(CIS) - Perugia set. - La mostra su "Bacosi Astratto, Informale, Paesaggista", articolata in tre sedi e in periodi successivi, verra' inaugurata  domani sabato 30 settembre alle 18 a San Gemini, Palazzo Vecchio (fino al 15 ottobre) e anche (fino al 5 novembre) alla Fondazione Carit di Terni, infine dal 28 ottobre – fino al 3 dicembre a Perugia al Museo Civo di Palazzo Penna. La mostra a cura di Massino Duranti e Andrea Baffoni, nasce dall'esigenza di ricordare la figura umana ed artistica di Manlio Bacosi, personaggio che è stato certamente significativo non solo per Perugia e l'Umbria, ma per la sua proiezione a livello nazionale ed internazionale, avendo realizzato – e' detto in una nota - una produzione molto elevata che è stata diffusa in tutta Europa e in Medio Oriente. La sua caratteristica è stata quella di essere molto popolare con le sue opere, i paesaggi in particolare, ma anche le ceramiche e le sculture, senza dimenticare la raffinata grafica, in tutti gli ambienti: da quelli più sofisticati a quelli più popolari. Questa trasversalità si è riflessa anche nella sua produzione, appunto, che annovera opere molto impegnative, accanto a una serie infinità di piccoli paesaggi che l'artista volle fossero alla portata economica di tutti. segue

 

Questa mostra, fra Palazzo Vecchio a San Gemini, Fondazione Carit Palazzo Montani Leoni, Terni, per concludersi al Museo Civico di Palazzo della Penna di Perugia - spiega una nota -  esplorerà per la prima volta in maniera completa la breve stagione post cubista, del tutto sconosciuta, con opere ritrovate del Comune di Perugia e della Regione Umbria, quindi le più corpose esperienze informali, quando volle seguire autonomamente il Gruppo di Spoleto - che con l'informale si stava evidenziando a livello nazionale - con numerose opere inedite. Altresì, quasi sconosciuta la breve, ma intensa stagione dell'astratto, dove sperimenta senza particolari riferimenti quel linguaggio, con opere, anch'esse inedite o poco note. Poi il paesaggismo con evidenti venature di surrealismo, in cui evoca la dolcezza della luce della sua terra: la verde Umbria. Caratteristica delle sue opere è una certa vibrazione di segni e i colori che fluttuano con mobilità fantasiosa planando sulla superficie del quadro creando un cliché inconfondibile. Ancora, le nature morte (come "Natura morta e finestra", 1980; "Natura morta i violini", 1980; "Natura morta con pesce", 1981; "Natura morta con tromba", 1993) sono tra i temi preferiti di Bacosi, come pure i paesaggi, afferrati al volo e risolti in volumi leggeri, aerei, in una sorta di euritmia musicale, dove il colore è giocato in un sapiente registro di tinte. Eclettico e curioso, Bacosi (muore a Perugia nel 1998; e' considerato uno dei più importanti paesaggisti italiani. Le sue opere nel campo della pittura, della grafica, della scultura e della decorazione su ceramica, testimoniano una grande vitalità creativa e un'assoluta originalità espressiva), praticò  appunto con successo la ceramica, la scultura in ferro e fusione in bronzo, gli allestimenti più eclettici come la pittura nei vecchi infissi, senza dimenticare la grafica. abstract fonte com


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