Questa mostra, fra Palazzo Vecchio a San Gemini, Fondazione Carit Palazzo Montani Leoni, Terni, per concludersi al Museo Civico di Palazzo della Penna di Perugia - spiega una nota - esplorerà per la prima volta in maniera completa la breve stagione post cubista, del tutto sconosciuta, con opere ritrovate del Comune di Perugia e della Regione Umbria, quindi le più corpose esperienze informali, quando volle seguire autonomamente il Gruppo di Spoleto - che con l'informale si stava evidenziando a livello nazionale - con numerose opere inedite. Altresì, quasi sconosciuta la breve, ma intensa stagione dell'astratto, dove sperimenta senza particolari riferimenti quel linguaggio, con opere, anch'esse inedite o poco note. Poi il paesaggismo con evidenti venature di surrealismo, in cui evoca la dolcezza della luce della sua terra: la verde Umbria. Caratteristica delle sue opere è una certa vibrazione di segni e i colori che fluttuano con mobilità fantasiosa planando sulla superficie del quadro creando un cliché inconfondibile. Ancora, le nature morte (come "Natura morta e finestra", 1980; "Natura morta i violini", 1980; "Natura morta con pesce", 1981; "Natura morta con tromba", 1993) sono tra i temi preferiti di Bacosi, come pure i paesaggi, afferrati al volo e risolti in volumi leggeri, aerei, in una sorta di euritmia musicale, dove il colore è giocato in un sapiente registro di tinte. Eclettico e curioso, Bacosi (muore a Perugia nel 1998; e' considerato uno dei più importanti paesaggisti italiani. Le sue opere nel campo della pittura, della grafica, della scultura e della decorazione su ceramica, testimoniano una grande vitalità creativa e un'assoluta originalità espressiva), praticò appunto con successo la ceramica, la scultura in ferro e fusione in bronzo, gli allestimenti più eclettici come la pittura nei vecchi infissi, senza dimenticare la grafica. abstract fonte com