L'Italia paga un prezzo molto alto per le sanzioni alla Russia e si classifica al secondo posto in Europa per le perdite complessive, perdite stimate in 8 miliardi annui. E' su questo il nostro mal governo sembra fare orecchie da mercante. Prima del peggioramento delle relazioni Russia-Ue, l'Italia era il secondo esportatore verso la Russia tra i Paesi Ue con un interscambio pari a 40miliardi di euro ed una crescita dell'8-5% annuo. Con l'arrivo delle sanzioni questo scambio è andato via via diminuendo, le sanzioni hanno danneggiato tutti i comparti del Made in Italy, da quello agroalimentare a quello delle automobili, passando per la meccanica, i mobili. A registrare una diminuzione esponenziale è stato il comparto delle auto che ha perso il 60% del fatturato, seguito dai prodotti in metallo (-36%), dai prodotti alimentari (-34%) e dall'abbigliamento (-31%). Basti ricordare che la fetta di mercato conquistata dai nostri esportatori con prodotti di qualità è stata rapidamente distrutta e sostituita da prodotti di imitazione. Qualora le tensioni politico-economiche dovessero continuare, secondo gli analisti austriaci l'Italia potrebbe perdere 215.000 posti di lavoro e lo 0.4% del Pil. "Italia nel Cuore" - ha detto Carmeli nell'intervista - non può che avere a Cuore il bene dell'Italia, della sua economia e della sua gente, un economia composta da piccole e medie imprese che hanno nel tempo alimentato il progresso non solo dell'Italia ma anche nel resto del mondo. Un fenomeno quello Italiano che questa scellerata classe politica sta ferocemente dilaniando. Si può concludere che le due economie, sia quella russa che quella ue, hanno perso molto dalle sanzioni e controsanzioni. L'Europa si rivela pertanto per l'ennesima volta un bagno di sangue per l'Italia, la sua gente e la sua economia. Un ecatombe dalla quale dobbiamo uscire al più presto." fonte com
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