"Dobbiamo sviluppare l'incoming puro - è, a suo avviso, la soluzione - costruendo un'alleanza per la progettazione di questi pacchetti, perchè le potenzialità ci sono." Non del tutto d'accordo su questa interpretazione si è detto il consigliere Sorcini, che ricordando l'aumento di passeggeri dell'aeroporto nel periodo appena dopo il terremoto, ha sottolineato come molto probabilmente questo sia stato dovuto non tanto all'incoming quanto piuttosto all'outgoing che quindi, a suo avviso, non è da sottovalutare. Cauto sulla contrapposizione incoming-outgoing si è detto anche il direttore Agostini, che ha ricordato come con la chiusura di Falconara e la realizzazione della Perugia-Ancona, l'aeroporto San Francesco d'Assisi stia diventando sempre di più punto di riferimento, per esempio, per imprenditori marchigiani che vengono a Perugia a prendere l'aereo per spostarsi nei loro viaggi di lavoro. Una potenzialità che, a suo avviso, permette di ampliare il bacino dei 900mila umbri che possono utilizzare l'aeroporto perugino. D'accordo con Agostini sul maggior coinvolgimento degli operatori locali nel costruire l'offerta turistica si è detto anche il consigliere Vignaroli, che tuttavia ha espresso perplessità sull'accoglienza che gli stessi potrebbero trovare in regione o a Sviluppumbria. "E' necessario -ha detto- che si creino dei tavoli di confronto con gli operatori, ma che siano strutturati e continuativi, sennò non servono." Qualche perplessità Vignaioli l'ha espressa anche in merito alla promozione turistica attuata finora, sottolineando come, malgrado le risorse spese, il numero di arrivi e partenze siano rimasti sostanzialmente invariati. Per il pentastellato Giaffreda il turismo è la grande industria dell'Umbria, con potenzialità inespresse che è compito delle istituzioni, anche di Sviluppumbria, tirare fuori, sostenendo gli operatori. "I dati dell'aeroporto - ha concluso - sono positivi, ma restano fin a se stessi se poi non si traducono in vantaggi per il territorio." Dello stesso avviso anche il collega di partito Pietrelli che ha sollecitato un confronto fattivo tra istituzioni e privati, anche per trovare le soluzioni più giuste e concrete e ha invitato a fare rete. "Purtroppo, in Umbria quello che ci manca -ha sostenuto- è saper fare rete, una condizione tragica in un mondo globale, che rischia di farci diventare terra di conquista." Per il capogruppo di Forza Italia Perari in Umbria la voce Turismo è stata nel tempo molto sottovalutata, con azioni sbagliate che hanno portato ad uno spreco di risorse pubbliche. "C'è una responsabilità complessiva in questo - ha affermato - ed è ora opportuno fare un ragionamento serio e approfondito per il futuro perchè la nostra regione si è molto impoverita si sta impoverendo ancora di più." Anche dalla proponente Rosetti è arrivato l'invito a capire come sono stati spesi i soldi in passato, a fare una programmazione e una promozione che siano più adatte ai tempi e all'evolversi veloce della società, cercando di capire e promuovere quelli che di volta in volta possono essere gli attentatori più adatti che la nostra regione ha da offrire. "Dobbiamo partire da un'analisi dell'Umbria - ha detto - stimolare il privato da parte delle istituzioni ma non schiacciarlo. Le risorse ci sono, ma dobbiamo poter misurare quanto abbiamo ottenuto, quali sono gli obiettivi, come realizzarli e con chi." A queste domande Agostini ha risposto dando appuntamento a domani pomeriggio (18 ottobre) alle 16 a palazzo Donini, in occasione della presentazione dell'attività da parte di Sviluppumbria. fonte com comune PG