Il crocefisso, a grandezza naturale, del '400, era posto sopra il presbiterio dell'altare maggiore della chiesa. Il terremoto – come noto - ha causato il crollo della chiesa; il crocefisso è andato in frantumi ed è stato successivamente recuperato dalle macerie. I frammenti più significativi sono stati anche esposti nella mostra "La bellezza ferita", allestita a Siena, nel complesso museale di Santa Maria della Scala. "La scultura lignea – recita la scheda dell'opera, come riporta una nota - è una pregevole opera plastica, che esprime con grande e coinvolgente realismo, il patetismo e le sofferenze dalla crocefissione, accentuate da un meccanismo che, attivato da una cordicella, faceva muovere la lingua entro la bocca del Cristo, rendendolo 'parlante' in occasione delle celebrazioni liturgiche del Venerdì Santo. "Un anno fa – ha detto la presidente Marini nel corso del suo saluto – il terremoto ha colpito nuovamente una parte dell'Italia centrale; un terremoto, quello del 30 ottobre del 2016, che ha avuto proprio Norcia e la Valnerina come epicentro. Questi sono luoghi di grande valore artistico. Norcia – ha ricordato - è anche il luogo di nascita del monachesimo occidentale. In questa terra nacque circa 1500 anni fa San Benedetto e prese avvio la spiritualità benedettina, che grande influenza ebbe nella storia dell'Europa, con la nascita delle abbazie e delle biblioteche che salvarono la grande cultura classica ed occidentale". "Oggi, con questa vostra 'charity' – ha proseguito la presidente - date un contributo importante al restauro di queste opere d'arte, contribuendo concretamente al recupero del grande patrimonio artistico della mia regione. Sono grata a tutti voi, al settimanale 'Panorama' ed al suo direttore Giorgio Mulè, al Guggenheim che ci ospita, ed a tutti voi che siete qui questa sera. Con questo gesto – ha concluso Marini - vi sentiamo profondamente amici dell'Umbria e di Norcia". fonte com FA