L'assessore Cecchini nel suo intervento ha evidenziato che "accanto agli investimenti per la rete infrastrutturale, l'Umbria, impegnera' la restante quota di oltre 26 milioni destinata al superamento del divario digitale per la realizzazione e il rafforzamento di servizi per l'accesso alla banda larga e ultra larga, per l'uso della rete da parte dei cittadini e delle imprese. L'intervento pubblico servirà a correggere le diseguaglianze sociali e geografiche, a supporto dello sviluppo e anche di una migliore qualità della vita nelle aree rurali". "Il primo problema da risolvere – ha rilevato Guido Bonati, del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria – è quello di superare il divario digitale nelle zone rurali, sia quello che riguarda le infrastrutture tecnologiche sia relativo alla conoscenza e all'applicazione delle soluzioni tecnologiche per superare anche lo svantaggio competitivo. L'agricoltura sta cambiando e cambierà, diventando sempre più sostenibile e attenta all'ambiente, ad esempio per il contenimento dell'uso di acqua per le irrigazioni, di antiparassitari e pesticidi, per la zootecnia. Tutto sta diventando più 'smart', per cui è importante agire e in tempi rapidi. Per questo motivo abbiamo organizzato questo incontro, per far confrontare - e' detto in una nota - tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione della banda larga e i rappresentanti delle associazioni agricole e individuare insieme i problemi e le soluzioni che sono importanti e urgenti". "Da parte degli agricoltori – ha aggiunto – la domanda di servizi avanzati è molto forte. Il 50% si dice pronto ad adottare tecnologie. Vogliamo perciò anche far conoscere le opportunità che deriva dalla connettività a banda larga, a cosa serve una volta che sarà completato il piano nazionale. Ancora si è molto indietro rispetto all'Europa, poiché in Italia sono il 4,4% ha una connessione a 100 Mbps, a fronte del 24% a livello europeo, e il 41,7% a 30 Mbps, contro una media europea del 76%. Ma ci sono a disposizione cospicui investimenti, per oltre 4 miliardi di euro, di cui circa 400 milioni da fondi della programmazione per lo sviluppo rurale. È importante perciò - ha concluso Bonati - fare rete nel corso dei prossimi anni, proseguendo anche nel lavoro comune fra Regioni e Ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico". fonte com SB abstract