Antonio Maria Mira parla sul palco del PalaSì visibilmente emozionato: «Sono un giornalista - riprende dopo una pausa - un semplice cronista che racconta gli eventi». Eppure di lui colpiscono due cose: la tenacia e l'umanità. La prima si può toccare con mano nei suoi editoriali, la seconda semplicemente trapela dalle sue parole. Come quando rivela di essere di passaggio a Terni («Ho fatto di tutto per non mancare») perché in viaggio con la finalità di raccontare la ripresa nelle zone colpite dal terremoto. Storie di imprenditori e cittadini che non mollano, mettono l'anima in ciò che fanno. «Sono sempre più convinto che il buon giornalismo si faccia con i piedi – sorride – che non significa ovviamente a tirar via, ma muovendosi, ascoltanto e raccogliendo storie». Basta sfogliare il quotidiano Avvenire e soffermarsi su uno dei suoi editoriali per capire che c'è ancora futuro per chi crede nell'informazione seria e corretta. Il riconoscimento ISUPP ne è una dimostrazione tangibile, un premio meritato proprio per l'impegno quotidiano. fonte com