Giovedì 14 Dicembre 2017 01:19

Ricostruzione: tecnici, i soldi ci sono; 230 i progetti presentati; 45 per ora autorizzati

(CIS) - Spoleto, dic. – Si è aperto con un minuto di silenzio e un commosso ricordo del sindaco Fabrizio Cardarelli, prematuramente scomparso, il convegno organizzato a Spoleto dai Collegi dei geometri di Perugia e Terni e dalla Rete delle professioni tecniche dell'Umbria per informare i cittadini su come viene finanziata la ricostruzione post sisma. "Abbiamo l'impressione – ha spiegato Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia – che non tutti abbiano compreso fino in fondo come funziona il meccanismo della ricostruzione. I soldi ci sono e ci sono veramente, ma dobbiamo farlo capire ai cittadini. Noi professionisti siamo in prima linea cercando di offrire il nostro contributo di idee e proposte e la nostra collaborazione agli uffici pubblici". Per fare il punto della situazione, all'iniziativa sono intervenuti e hanno relazionato rappresentanti locali di Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato), Confartigianato, Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari), Bcc Umbria e Bcc di Spello e Bettona. Ma a fornire una panoramica la più ampia e completa possibile e a illustrare le principali criticità della ricostruzione è stato, innanzitutto, Alfiero Moretti, vicepresidente dell'Osservatorio nazionale della ricostruzione. "A oggi – ha dichiarato Moretti – sono stati presentati 230 progetti e, di questi, 45 sono già stati autorizzati." SEGUE

 

"Altrettanti sono in via di realizzazione. La burocrazia ha il compito di applicare le disposizioni normative, legislative e regolamentari e svolge un'azione di controllo per verificare la correttezza dell'operato dei tecnici. Dobbiamo certificare come vengono spesi i soldi dei cittadini italiani destinati ai terremotati e questo, a volte, porta via del tempo, ma è fondamentale farlo". "L'ultima scossa importante – ha quindi ricordato Tonzani – c'è stata a gennaio, per cui dobbiamo cominciare a contare i tempi della ricostruzione da quella data e non da prima. In tutti gli altri terremoti c'è stato un periodo di assestamento per capire come fare al meglio le cose, per organizzarle e per fare i sopralluoghi che, sottolineiamolo, sono stati migliaia e migliaia". fonte com AVinews - ALTRO SERVIZIO IN PAGINA

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