Il secondo verbo è amare. È il cuore pulsante della Buona Novella e ci esorta – oggi, non domani – a prendere un impegno con noi stessi. Cosa significa realmente questo verbo così usato nel linguaggio di tutti i giorni? Amare non indica una relazione sentimentale, ma una relazione di donazione totale di Dio con i suoi figli. Un amore sconfinato e unilaterale è al centro del mistero dell'incarnazione. Amare significa, dunque, accogliere Gesù nella propria vita ed entrare profondamente nella dimensione della Croce: ovvero dare la propria vita per gli altri. Amare vuol dire anche servire e prendersi cura di chi ti sta vicino. Voglio ringraziare perciò tutti i perugini che in questo ultimo anno hanno amato la propria città, la propria famiglia, la propria attività lavorativa. Perché amando hanno reso gloria a Dio. Ne è un segno indelebile Vittorio Trancanelli che nello scorso 2017 è stato proclamato Venerabile.
Il terzo verbo è fare. Se sciupare è un predicato rivolto al passato e amare è indirizzato, prima di tutto, al presente, il verbo fare è soprattutto un'esortazione al futuro. «Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1 Gv 3,18). Le parole dell'Apostolo Giovanni, che hanno fatto da incipit al messaggio di Papa Francesco per la Prima giornata mondiale dei poveri, esprimono "un imperativo da cui nessun cristiano può prescindere". Il cristianesimo è prima di tutto un fatto concreto, avvenuto nella Storia e che continua a ripetersi quotidianamente, che non può essere rinchiuso all'interno di norme morali o aspirazioni ideali. Alle parole devono seguire i fatti, - ha aggiunto il presule - perché così ha amato Gesù. L'auspicio per questo 2018, dunque, è che sempre più i fatti concreti seguano parole. Tre fatti concreti mi stanno particolarmente a cuore: prendersi cura dei poveri – di tutti i poveri – senza alcuna distinzione culturale; prendersi cura delle famiglie con figli che rappresentano l'architrave insostituibile della nostra società; prendersi cura della nostra amata città di Perugia con onestà e spirito di servizio. Carissimi fratelli e sorelle che Dio benedica la nostra comunità cittadina e la nostra Chiesa sparsa su tutto il territorio, e la Madonna delle Grazie ci accolga nel suo manto di protezione e di lode. fonte com