"Ci si convince – ha concluso Tulli - che siano discorsi buoni solo per le grandi aziende, ma la verità è che una Digital Strategy efficacie non solo è un'opportunità irrinunciabile, ma è anche alla portata di tutti". Ad illustrare cos'è una digital strategy, come realizzarla e come fare in modo che porti dei benefici è stato Massimo Santamicone che da 15 anni si occupa di gestione degli strumenti e strategie digitali per l'azienda informatica Città in Internet. "Fino a pochi anni fa – ha raccontato Santamicone – non esisteva una strategia digitale, esistevano solo degli strumenti. Oggi, però, se non impariamo ad utilizzare questi strumenti in maniera strategica siamo tagliati fuori dal mondo che progredisce". Si stima, infatti, che nel 2020 gli oggetti connessi nel mondo saranno oltre 20 miliardi, non più solo dispositivi, ma apparecchiature, impianti e sistemi, materiali e prodotti tangibili, opere e beni, macchine e attrezzature. Una digital strategy, quindi, non deve essere considerata come una soluzione dispendiosa e complessa per farsi pubblicità, ma come un sistema diverso di fare business. "Non esiste un settore che non vada bene per il digitale – ha aggiunto Massimo Santamicone – tutti i settori ne possono trarre vantaggio, ma è necessario progettare una strategia che parta dall'analisi della domanda, dall'individuazione dei pubblici di riferimento e dall'elaborazione di una identità digitale univoca sul web. Il valore fondamentale del digitale è dato proprio dalla grande disponibilità di dati che consentono di individuare cosa cercano gli utenti rispondendo così ai loro bisogni". L'obiettivo è quello di creare valore e in Internet questo significa risolvere i problemi: essere, cioè, capaci di dare risposte adeguate alle domande che gli utenti pongono. fonte com