(CIS) – Roma, feb. – 186 milioni di euro di illecite compensazioni; 155 milioni di IVA evasa, segnalati all'autorità giudiziaria 135 responsabili: sono solo alcuni dei risultati derivanti dalla cooperazione tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate avviata in base alla Legge 23/2014. Grazie a percorsi di analisi congiunti, sono state scoperte società che, con la collaborazione di professionisti compiacenti, creavano crediti tributari fittizi, ceduti poi a una serie di imprese per compensare debiti d'imposta. Quattro i sodalizi criminali disarticolati. L'attenzione operativa delle due Istituzioni – spiega una nota - si è concentrata su quattro distinti sodalizi criminali attivi in alcune province della Lombardia e dell'Emilia Romagna con uno schema fraudolento che portava alla costituzione di società "cartiere" prive di struttura organizzativa e intestate a prestanome gravati da precedenti penali e/o di polizia; all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di generare falsi crediti d'imposta; alla cessione dei crediti di imposta fittizi e risultanti da dichiarazioni fraudolente a società cosiddette "beneficiarie della frode", anche mediante la stipula di atti pubblici o scritture private autenticate da notai altresì compiacenti, utilizzati per compensare debiti fiscali o previdenziali. segue
Le dichiarazioni fraudolente e le successive cessioni di "pacchetti" di crediti fiscali artificiosamente creati sono state, di massima, predisposte da professionisti che intervenivano in maniera sistematica nel circuito della frode, in qualità di certificatori dei crediti Iva indicati nelle medesime dichiarazioni, di depositari della documentazione contabile delle società coinvolte ovvero di pubblici ufficiali roganti degli atti sottoposti aregistrazione per consentire la cessione degli stessi crediti fittizi. fonte com